Castrovillari sorge in una località abitata da tempi remoti, come attestano sepolcreti, utensili e terracotte conservate nel museo civico della città, che fanno risalire la frequentazione del luogo gia in epoca Paleolitica.
A partire dal II sec a.C. la cultura romana si diffuse nel territorio, dove visibili sono i resti di numerose Villae Rusticae ma, con le invasioni barbariche, gli abitanti furono costretti a rifugiarsi sul Colle della Madonna del Castello, luogo ben difendibile, e dove ha avuto vita la città che i normanni conquistarono nel 1064.
Infatti nel 1064 Roberto il Guiscardo, re normanno, assediò le mura del "Castrum", sulla collina della Civita e nonostante la popolazione si oppose con una forte resistenza, l'esercito del Guiscardo espugnò la fortezza e conquistò la città. Nel 1090 ne divenne padrone il figlio, Ruggero, ma il feudatario Guglielmo di Grantmesnil, approfittando dell'assenza di Ruggero, e credendo alla falsa notizia della sua morte, si impossessò di Castrovillari. Ruggero invece, ritornò improvvisamente in città, attaccò Guglielmo e lo sconfisse, riconquistando la città. La dominazione normanna a Castrovillari terminò nel 1189 con Guglielmo II il Buono, poiché quando Costanza d'Altavilla, ultima discendente della famiglia normanna, sposò Enrico VI della famiglia sveva, il potere passò nella mano degli Svevi. Da questo matrimonio nacque il più grande imperatore dell'età medievale, Federico II, che salì al trono nel 1215. Durante la dominazione sveva Castrovillari visse un periodo di relativo benessere e tranquillità, tanto da essere nominata dallo stesso imperatore "nuova città degli Svevi".Nella città si stabilì un nutrito gruppo di ebrei, insediandosi precisamente sul colle posto a nord-ovest di quello della Civita e separato da esso tramite un piccolo avvallamento in corrispondenza della chiesa di San Giuliano, dando vita al famoso quartiere ebraico della Giudecca. Il colle venne chiamato sin dall'antichità colle del Lauro, forse perché vi erano rigogliose piante di alloro. Sulla sommità del colle del Lauro, dalla parte opposta della Giudecca, nei dintorni del rione Casale, venne costruito anche il più antico convento francescano della Calabria, proprio da uno dei più cari discepoli di San Francesco d'Assisi.
|
protoconvento francescano |
A quei tempi Castrovillari già contava diverse chiese e ordini religiosi i quali, però, si trovarono in grandi difficoltà quando Federico II entrò in conflitto con il Papa e venne scomunicato. Alla sua morte, nel 1250, il potere fu del figlio Manfredi, ma quando questi fu sconfitto ed ucciso da Carlo d'Angiò nella battaglia di Benevento, nel 1266, l'Italia meridionale e la stessa città di Castrovillari, si ritrovò sotto la dominazione degli Angioini. Nel 1276 Castrovillari contava 4.386 abitanti ed era il centro più popoloso della Calabria settentrionale, ma ben presto cominciarono le rivolte di tutto il popolo calabrese contro il nuovo imperatore che si rivelò un vero e proprio tiranno e si contese il dominio del territorio con gli Aragonesi.
|
stemma d'aragona |
Sebbene molte città appoggiarono ora gli Angioini, ora gli Aragonesi, Castrovillari fu sempre decisamente avversa agli Aragonesi e tentò più volte di ribellarsi ad essi. Nonostante da un atto notarile del 1483 risultasse che la cinta muraria di Castrovillari fosse stata di molto ingrandita, circondando tutta l'area urbana compresa tra i due colli e che le mura fossero merlate, rafforzate da numerose torrette e dotate di ben otto porte di ingesso, l'esercito aragonese, guidato da Ferdinando I, riuscì a conquistare definitivamente Castrovillari, entrando nella città attraverso una zona incustodita della cinta muraria che da allora venne chiamata "Mururutto". Ferdinando I ordinò, quindi, la costruzione di una terribile prigione dove rinchiudere tutti i ribelli castrovillaresi e sottomettere all'ordine il popolo. Sorse così il Castello Aragonese e la famigerata "Torre Infame". Terminata nel 1504 la dominazione aragonese, iniziò, per Castrovillari, quella ancora più drammatica dei vicerè spagnoli: gli ebrei vennero scacciati dalla città, provocando un forte spopolamento ed una grande crisi nell'economia locale. Nel 1521 il re spagnolo Carlo V vendette , per ventottomila ducati, la città di Castrovillari al signore feudale GiovanBattista Spinelli. Fu questo un periodo molto difficile: aumentarono le tasse (furono tassate perfino le porte e le finestre), molti castrovillaresi persero i loro beni, altri furono perseguitati ed uccisi, altri ancora si videro costretti a lasciare la città. Nel 1589 gli Spinelli vendettero la città ai feudatari Sanseverino, quindi se la ripresero nuovamente nel 1610. Oltre ad avere problemi politici ed economici, Castrovillari, subì anche due violenti terremoti che provocarono il crollo della cinta muraria e dei rioni più antichi, una grave pestilenza e l'inquinamento del pozzo di San Giovanni che forniva l'acqua alla città.La popolazione sopravvissuta alla morte decise di spostare le proprie abitazioni al di fuori delle mura, lungo il Piano dei Peri, l'attuale Corso Garibaldi, dando vita ai nuovi rioni di San Vito e Pantanello. Poche sono le notizie storiche relative al 1700. Sappiamo che i Borboni si impossessarono di tutta l'Italia meridionale, ma nel 1806 le truppe borboniche furono sconfitte dall'esercito francese di Napoleone a Campotenese e conquistarono la città di Castrovillari. L'arrivo dei francesi portò grandi novità: venne abolità la feudalità, furono soppressi gli ordini monastici, vennero concesse alla ricca borghesia emergente enormi quantità di terreno, mentre la nobiltà si vide costretta a vendere anche i propri titoli nobiliari. Intanto i Borboni spingevano il popolo contro i Francesi: Ferdinando I di Borbone armò i "briganti" che in breve tempo occuparono le montagne circostanti compiendo delitti e rapine. Gioacchino Murat, allora, seguendo le direttive napoleoniche, ordinò al generale francese Manhes di ristabilire la tranquillità civile muovendo una dura e violenta lotta contro i briganti che a centinaia furono imprigionati e lasciati morire nella "Torre Infame". Caduto Napoleone, con il Congresso di Vienna del 1820, i Borboni ripresero a dominare la Calabria, ma già cominciavano a diffondersi i primi ideali di libertà e di indipendenza che diedero vita ai moti risorgimentali. Nel 1860 Garibaldi arrivò trionfante a Castrovillari e poco dopo, in piazza San Giuliano, si svolse il plebiscito popolare per l'Unità d'Italia. Quella fu l'ultima occasione per i Castrovillaresi di ritrovarsi nella loro antichissima piazza, dal momento che era ormai il Piano dei Peri, con il suo bellissimo viale e gli eleganti palazzi nobiliari, il luogo d' incontro e di frequentazione per tutti i cittadini
|
il castello aragonese |
La città,in seguito, partecipò attivamente al risorgimento e alle guerre mondiali, subendo nel 1943 duri bombardamenti. Oggi la città si presenta divisa in una parte antica di origine medievale, la cosiddetta Civita, e un’altra più estesa e moderna. In realtà quest’ultima custodisce bellissimi palazzi sette - ottocenteschi che si contraddistinguono decisamente dal resto del centro urbano.
Dagli anni 60 del '900 La città inizio ad espandersi sotto gli effetti del boom economico Italiano, l'abitato crebbe in maniera decisa ed anche la popolazione merito anche di una decisa immigrazione dai paesi limitrofi, la popolazione passo dai circa 12000 del 1960 fino a toccare i 23500 del 1993 anno in cui la città fù sul punto di Diventare capoluogo di provincia, ma che subbi la bocciatura nell'ultima seduta parlamentare.
torno solo x le vacanze a castrovillari...ormai , come tanti altri ragazzi vivo nella città dove studio...molto lontana dalla calabrai...un consiglio...cambiate.....
RispondiEliminaanch'io lavoro in romagna e studio fuori ma amo cosi tanto questa città, da sentirmi male quando ne sto troppo tempo lontano, Io non ti giudico, anzi mi fa piacere che ti trovi bene dove studi, ma chi ama davvero questa città ritorna, oppure sceglie di vivere qui, per cercare di crescere e farla crescere, Castrovillari ha solo un problema, HA POCHI CITTADINI CHE LE VOGLIONO BENE DAVVERO.
RispondiEliminaa me paice vivere in questa cittò anche se penso che bisogna fare qualche sforzo in più sul piano del recupero urbanistico e sociale, a tal proposito volevo sapere se qualcuno mi saprebbe dare alcune informazioni sulla chiesa dei scar cuori e in modo particolare sullìanitco convitto vescovile che giace in stato di totale abbandono alle sue spalle... grazie in anticipo
RispondiEliminaci impegnamo a trovare informazioni storiche sul convitto vescovile, anche se per quanto sò la chiesa ed il convitto "dovrebbero" essere di proprietà della curia di cassano, comunque ci documenteremo e faremo un editoriale in merito
RispondiEliminasalve essendo cittadino di castrovillari vorrei avere alcune informazioni su alcuni nostri simboli cittadini in fase di abbandono o recupero a tempo indeterminato.... ecco vorrei sapere in quali siutazioni versano i lavori di restaruo della chiesa dei sacri cuori e del nostro castello aragonese? e poi cosa mi sapete dire dello stato di abbandono in cui versa oggigiorno l'ex convitto vescovile? e infine il santuario della madonna del castello dovrà avere lo stesso destino di tutte le opere precedentemente menzionate? per poi non parlare della fase di declino che stimao vivendo a livelli di trasporti con la compagnia delle ferrovie della claabria che è sempre più in crsi e fra un po di tempo ci ritroveremo oltre che senza la ferrovia anche senza i pulman.... spero che possiate condividere questo mio sfogo con gli altir utenti del blog e darmi alcune risposte alle domande che vi ho posto. grazie e attendo vostre risposte :)
RispondiEliminaRispondo al commento precedente:se si parla della chiesa dei Sacri Cuori parlare di restauro non è esatto:la struttura è stata modificata ma essendo un progetto faraonico mi sa che i soldi sono finiti e i lavori sono rimasti a metà,infatti ci sono stati diversi tentativi di raccolta fondi,quindi ci sarà ancora da aspettare.Il Castello Aragonese si può visitare in parte grazie alle visite guidate gratuite offerte dall'associazione Sifeum che sabato e domenica offre questo servizio;oltre al peperoncino jazz festival il castello ospita diverse mostre,sul blog molte vengono citate.Il convitto vescovile è una struttura enorme di proprietà della curia di Cassano,ci vogliono molti soldi per renderlo agibile,in città ci sono chiese molto più antiche che sono inagibili e dimenticate:chiesa S. Giuseppe (nei pressi del ponte della catena),chiesa S.vito, cappella S: Rocco,Madonna del riposo(monte S. Angelo).Per il Santuario della Madonna del Castello ci vorranno anni per ripristinare la strada,si parla di diversi milioni di euro,si deve ancora attestare di chi sono le colpe di tale catastrofe,il problema secondo me è di comodità:si può arrivare benissimo a piedi,come si faceva tanti anni fa per devozione,la macchina è una comodità.Sui trasporti c'è un gran punto interrogativo:il futuro è incerto e i servizi sono destinati a diminuire,lo scorso anno c'è stata l'occupazione da parte dei dipendenti e sono convinto che dopo il tribunale si parlerà tanto dei trasporti
RispondiEliminasalve cari lettori di castrovillari blog, volevo sapere a che punto erano i lavori di recupero del santuario della madona del castello e dello stesso castello aragonese..quando entrambi qesti nostri simboli cittadini potranno essere nuovamente visitabili in ongi loro parte?
RispondiEliminaciao francesco, per quanto riguarda i lavori della madonna del castello il progetto c'è si aspetta qualcuno che l'ho finanzi, il castello e stato restaurato e si puo visitare almeno in parte ed ospita molte attivita culturali come mostre e manifestazioni.
Eliminaciao!!!!! volevo sapere qualche informazione sul monumento dei caduti!!!!!!!!!!! grazie
RispondiEliminaCiao , perdonare la mia ruvido italiani . condivido un nome con una strada di Castrovillari , la via falese , sapreste qualsiasi storia di questa strada ?
RispondiElimina