Riceviamo e pubblichiamo
LETTERA APERTA
Al Sindaco di Castrovillari
e per quanto di competenza al -Presidente della Giunta Regionale della Regione Calabria
- Commissario Regionale per il Piano di Rientro in Sanità della Regione Calabria
-Direttore del Dipartimento alla Salute della Regione Calabria
-Commissario Straordinario dell’ASP di Cosenza
Gentile Signor Sindaco di Castrovillari, avv. Domenico Lo Polito,
Gentili Autorità di cui agli indirizzi sopra estesi,
quali Associazioni in calce riportate, ormai da molti anni operanti nell’Ospedale di Castrovillari e nell’ambito della nostra Comunità, con funzioni di collaborazione e supporto, a tutela della Salute, sentiamo di doverci rivolgere a Lei, primo Responsabile della Sanità Pubblica del nostro Comune, nonché agli altri Destinatari della presente, per sottoporre quello che pensiamo possa potenzialmente diventare un serio problema per la nostra città e per tutta l’area del Pollino.
E’ nostra ferma convinzione che l’emergenza Coronavirus, che tanti gravissimi danni sta determinando nel nostro Paese, in termini anzitutto di vite umane -ma non solo- possa essere sconfitta soltanto con una stretta e solidale coesione nazionale e con la puntuale adesione alle disposizioni delle Autorità preposte.
Ciò detto, dobbiamo esternare la nostra più viva preoccupazione per le decisioni – e le conseguenti iniziative- che hanno riguardato il presidio ospedaliero di Castrovillari negli ultimi giorni.
L’Ospedale di Castrovillari è stato individuato come Centro COVID 19 dell’ASP di Cosenza, con un provvedimento emanato, il 12 marzo 2020. Per lo stesso giorno (12 marzo 2020) si disponeva la riapertura dei ricoveri nella Divisione di Broncopneumologia, ricoveri in precedenza interrotti per la gravissima carenza di dotazione di Personale medico (2 Unità, comprensive del Responsabile della Divisione!).
Il provvedimento, a firma del Commissario Straordinario del Policlinico “Mater Domini” di Catanzaro, nonché Commissario Straordinario ad interim dell’ASP di Cosenza, prevedeva, per l’Ospedale di Castrovillari, un incremento di 38 posti letto, così ripartiti: 10 di Terapia Intensiva Generale e Anestesia; 14 Posti di Terapia Intensiva e sub-intensiva Respiratoria; 14 di Pneumologia.
Nella stessa disposizione, veniva altresì individuato un Medico esterno a cui era affidata la responsabilità delle strutture cui i nuovi 38 Posti Letto sarebbero afferiti (anche perché le UU.OO. di Broncopneumologia e Anestesia e Rianimazione sono ancora in attesa dei concorsi per i rispettivi Direttori)) e un altro Medico, attualmente in pensione, cui veniva temporaneamente affidata una attività di endoscopia toracica.
L’attività del Reparto di Pneumologia rimaneva in carico allo scarso Personale già in servizio, con l’ausilio di turni aggiuntivi da parte dei Medici di Anestesia e Rianimazione (già, per altro, di per sé carenti…).
Nulla si diceva riguardo la gestione dei 14 Posti Letto di Terapia Intensiva e sub-intensiva, né sulla fornitura delle necessarie dotazioni di DPI (Dispositivi di Protezione Individuali), di strumenti elettromedicali indispensabili per il supporto respiratorio di vario grado, nulla si diceva e si disponeva per integrare il Personale Sanitario, con i necessari ulteriori Operatori forniti di COMPETENZE SPECIFICHE, necessarie a garantire tutte le importanti e delicatissime funzioni legate all’assistenza di pazienti affetti (o sospetti tali) da COVID 19.
Ci pare che la decisione assunta dal Vertice aziendale, probabilmente dettata dalla concitazione e gravità del momento, non sia condivisibile, né nei tempi previsti, né nelle modalità, perché effettuata forse alla luce di una non approfondita conoscenza della situazione logistico-organizzativa dell’Ospedale di Castrovillari.
In ogni caso, di seguito e per punti, per necessaria brevità, riportiamo alcune considerazioni che vogliamo offrire e con Voi tutti condividere:
- Non è noto se una iniziativa di tale rilevanza, sotto più profili, sia stata discussa e concertata con i Vertici sanitari regionali –Commissario e Dipartimento della Salute Regionali-, vista la sua evidente e ampia ricaduta che certamente non è limitata all’Ospedale di Castrovillari e al territorio circostante;
- La ricordata disposizione ha portato ad un afflusso immediato e assai consistente di pazienti provenienti da zone diverse del territorio provinciale, sembrerebbe ancor prima che il Personale sanitario in servizio nei vari Reparti ne fosse stato preventivamente e totalmente informato;
- I pazienti accolti sono stati allocati in DUE DIVERSI edifici dell’Ospedale: in un plesso, in Broncopneumologia e, nell’altro, in un’ala (vuota, chiusa e riaperta ad hoc) della Divisione di Medicina Interna;
- L’assistenza ai pazienti stessi sarebbe stata fornita, per la grave e cronica mancanza di personale, per periodi di tempo non brevissimi da un infermiere unico, proveniente da reparti diversi;
- I DPI, complessivamente carenti, sembra siano iniziati ad arrivare, almeno parzialmente, solo DOPO l’afflusso dei primi pazienti ricoverati, con rischio per gli Operatori sanitari e conseguente, potenziale ampliamento del contagio anche al di fuori dell’Ospedale;
- Sembra non siano state predisposte zone-filtro, a protezione dell’accesso all’area dei pazienti ricoverati;
- I percorsi di accesso in Ospedale e di movimento all’interno dello stesso, così come le aree di esecuzioni di esami necessari – come la TC- dei pazienti ricoverati a rischio COVID 19, pare non siano stati rigorosamente garantiti per evitare “incroci” con quelli degli altri pazienti;
- A tal proposito, abbiamo avuto notizia che la tenda già da diversi giorni montata dalla Protezione Civile, nell’area antistante l’Ospedale, per essere dedicata al pre-triage dei pazienti potenzialmente affetti da COVID 19, onde evitare commistioni con i pazienti che giungono in Ospedale per altre patologie, sembrerebbe non sia ancora operativa, per mancanza di dotazioni strutturali e personale dedicato;
- Pare, ancora che, allo stato, non siano ancora state fornite, né parrebbe sia preventivabile, con ragionevole certezza, una data per la fornitura (che non sembrerebbe tuttavia imminente), delle apparecchiature necessarie all’assistenza respiratoria intensiva e sub-intensiva dei pazienti di cui trattasi.
Ove quanto rappresentato, e da noi raccolto da più fonti, rispecchiasse il reale stato dei fatti, verrebbe da dire che l’individuazione dell’Ospedale di Castrovillari quale Centro COVID 19 per l’ASP di Cosenza sia stata quanto meno prematura, in quanto appare del tutto evidente che l’accoglienza di una tipologia di pazienti così grave e complessa –quali quelli affetti (o a rischio) da COVID 19 – richiedesse una PREVENTIVA organizzazione basata sulla disponibilità di DPI, apparecchiature mediche per il supporto respiratorio e Personale sanitario specializzato e dedicato.
La presente quale espressa e formale evidenziazione del problema illustrato con richiesta a ciascuna Autorità in indirizzo di porre in essere, con urgenza, i dovuti adempimenti a tutela dei pazienti, degli Operatori sanitari tutti e dell’intera nostra Comunità.
Castrovillari 15 marzo 2020
Associazione Famiglie Disabili (AFD)
Associazione Medici Cattolici (AMCI)
Associazione Volontari Italiani Sangue (AVIS)
Associazione Volontari Ospedalieri (AVO)
Associazione Amici del Cuore
Associazione Solidarietà e Partecipazione
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