Cala il sipario su Primavera dei Teatri 2018


Si abbassano i riflettori sulla XIX edizione di Primavera Dei Teatri, il festival sui nuovi linguaggi
della scena contemporanea, diretto da Scena Verticale. Il cartellone mai così fitto di appuntamenti,
che ha contato 26 spettacoli fra cui ben 14 prime nazionali e 3 anteprime (“Episodi di assenza 1.
Prima che arrivi l’eternità- Scienza vs Religione” dei Quotidiana.com, “Calcinculo” dei Babilonia
Teatri e “Nella Fossa” di Punta Corsara), è stata una vera e propria sfida raccolta dalla direzione
artistica di Dario De Luca e Saverio La Ruina e quella organizzativa di Settimio Pisano.
Insieme ai molti appuntamenti con la scena le giornate di Festival sono state caratterizzate anche da
intense attività laboratoriali, che spaziavano dall’approfondimento della critica teatrale con “Teatro
E Critica Lab”, curato da Simone Nebbia, alle tecniche di analisi drammaturgica con “L’inchiostro
invisibile” a cura di Massimiliano Civica. Formazione anche per i più piccoli con “Dentro la
bottega di Geppetto”, che ha lavorato sul teatro di Figura, diretto da Teatro della Maruca. Per la
formazione dedicata agli attori (e non solo), l’osteopata Fabio Di Stefano ha diretto un corso di
Voce e Postura articolato in una parte teorica e una pratica.
Novità assoluta della XIX edizione del Festival, che ritornerà nelle prossime due edizioni, è stato il
progetto Europe Connection, che punta a costruire ponti fra la drammaturgia europea e la
produzione artistica calabrese. Per questa prima annualità, i drammaturghi coinvolti sono stati
Tomasz Man, Roman Sikora e Alexandra Badea che hanno visto i loro testi messi in scena
rispettivamente dalla compagnia Brandi-Orrico, Ciccio Aiello e Saverio Tavano.
Ad arricchire il cartellone le presentazioni dei libri “Identità sotto chiave. Lingua e Stile nel teatro
di Saverio La Ruina” di Angela Albanese e “Ivrea 50. Mezzo secolo di nuovo teatro in italia. 1967-
2017” edito da Akropolis Libri, premio Ubu per l’editoria teatrale, e curato da Clemente Tafuri e
David Beronio.
«Si è conclusa da poco l'ultima edizione di Primavera dei Teatri, un festival che indica direzioni e
domande grazie al lavoro appassionato e rigoroso di Scena Verticale – scrive Lorenzo Donati,
critico di Altrevelocità - . Un lavoro di scavo e cura che porta molti gruppi a emergere. Un lavoro
che tiene insieme l'asprezza individuale delle domande di quando si ricerca e lo stare in ascolto di
gruppi e cori. Uno slancio, una discesa senza vedere gli orizzonti, nonostante tutto. Cadendo,
inciampando, forse sbagliando strada. Stiamo correndo in discesa, non il contrario.
Ricordiamocelo!».
L’appuntamento con lo storico Festival di Castrovillari è il prossimo anno per festeggiare il suo
ventennale. 

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