COMUNICATO STAMPA
Come Associazioni attive nell’Ospedale e per l’Ospedale di Castrovillari (AVIS, AVO, Non più soli
nella lotta contro i tumori, Amici del Cuore, Medici Cattolici, Associazione Famiglie Disabili,
Solidarietà e Partecipazione), crediamo che il dibattito aperto sull’Ospedale sia un fatto positivo.
Trasparenza, partecipazione, confronto di idee, sono il sale della democrazia e consentono scelte
condivise e, soprattutto, fatte alla luce del sole. A tal proposito, la volontà dell’ASP di Cosenza di
non depotenziate il nosocomio di Castrovillari –espressa dal Direttore Generale, dottor Raffaele
Mauro- è certamente confortante, ma induce a qualche riflessione. Nel suo intervento il Direttore
Generale parla di molte cose, ma tace sull’argomento del giorno: il temuto, incomprensibile,
irragionevole tentativo di trasferire i posti letto di Riabilitazione Intensiva Fisiatrica dalla loro
naturale e decretata sede –l’Ospedale di Castrovillari- alla Casa della Salute di Mormanno. Che il
tentativo ci sia stato è fuor di dubbio, che sia definitivamente archiviato, vorremmo saperlo,
esplicitamente, dalla Direzione dell’ASP. Ovviamente nessuna animosità o antagonismo con il
Presidio mormannese, ma solo la tutela obiettiva del diritto alla Salute di chi ha bisogno e che può
essere adeguatamente assistito nello spoke di Castrovillari, diversamente –per le caratteristiche
intrinseche di una Casa della Salute-, di quello che succederebbe a Mormanno. Certo che il
rispetto, ma soprattutto l’interesse per la tutela della Salute e dei diritti delle popolazioni deve
essere reciproco.
Così come, certamente non ci sfuggono le meritorie iniziative che l’ASP ha varato nei confronti
dell’Ospedale e che, in definitiva, appartengono al mandato di un’Azienda Sanitaria. Una cosa che
però appare necessaria, soprattutto alla luce di quanto accaduto in tempi remoti e recenti, è la
definizione di tempi e date certe, senza le quali anche i migliori propositi rischiano di diluirsi in
attese eccessive e inconcludenti.
Per questo chiediamo, ancora una volta, quando, a mo’ di esempio, si accoglieranno fisicamente i
pazienti nei previsti Reparti di Riabilitazione Intensiva Fisiatrica e Lungodegenza, quando
prenderanno effettivamente servizio le figure professionali –Medici e non – già deliberate dal
Commissario Regionale alla Sanità –ingegner Massimo Scura-, quando i previsti lavori di
adeguamento dei Reparti, delle Sale Operatorie, dei collegamenti tra i due plessi (quello “blu” e
quello “giallo”), saranno terminati e queste opere saranno consegnate e finalmente fruibili. E si
potrebbe continuare a lungo. Ci rendiamo conto che quello della Sanità è un cantiere sempre in
itinere, ma non vorremmo continuasse ad essere -non per sola responsabilità dell’attuale
Dirigenza ASP- una sorta di inconcludente “fabbrica di San Pietro”.
AVIS
AVO
Non più soli nella lotta contro i tumori
Amici del Cuore
Medici Cattolici
Associazione Famiglie Disabili
Solidarietà e Partecipazione
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