Ad aprire il cartellone proposto da Scena Verticale per la quinta giornata di Primavera Dei Teatri, ,
è la presentazione del libro Identità sotto chiave. Lingua e stile nel teatro di Saverio La Ruina di
Angela Albanese. L’incontro verterà sulla drammaturgia di impegno sociale di Saverio La Ruina,
caratterizzata dalla peculiare ritrosia dei suoi personaggi e da una narrazione lieve e pudica, che ha
reso il drammaturgo, regista e attore, uno dei nomi più noti della scena italiana contemporanea. La
presentazione sarà impreziosita dal dialogo dell’autrice con Leonardo Mello, Vincenza Costantino e
lo stesso La Ruina.
Per la sezione laboratori, si inaugura, alle ore 10.00 al Castello Aragonese L’inchiostro invisibile, il
workshop di regia sulla lettura del testo drammaturgico curato da Massimiliano Civica.
Alle 16.00 nel Circolo Cittadino verrà presentato il progetto Europe Connection. La drammaturgia
europea in Calabria. Nato dalla collaborazione con Fabulamundi Playwriting Europe, il progetto
internazionale di Primavera dei Teatri coinvolge complessivamente nove drammaturghi stranieri e
nove artisti calabresi, rispettivamente tre per ciascun anno. Durante il convegno, moderato da
Andrea Porcheddu, verrà presentata la prima annualità del progetto insieme agli autori, gli artisti, i
critici e tutti gli addetti ai lavori coinvolti.
La seconda produzione realizzata per Europe Connection, in scena alle 19.00 in Sala Consiliare, è
Confessioni di un masochista scritto da Roman Sikora e diretto da Francesco Aiello di Teatro
Rossosimona. Il signor M, personaggio frustrato e infelice, rincorre «la felicità, quella autentica, e
la verità» attraverso il dolore. La sua vita cambierà quando in sogno un Ponyboy gli indicherà la
giusta via: il segreto è sacrificarsi.
Alle 20.30 il Teatro Vittoria ospiterà il debutto di Amleto take away della Compagnia Berardi-
Casolari, un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del
nostro tempo. Amleto simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza,
diventa nella visione di Berardi un ariete che carica a testa bassa verso il fallimento la cui regola è
apparire.
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