Studenti in piazza, la "Buona Scuola" del governo non convince il popolo scolastico

Riceviamo e pubblichiamo

Oggi 17 novembre 2016, in occasione della "Giornata dello studente per il diritto allo studio", noi studenti, stanchi e demoralizzati per il nostro avvenire,  abbiamo deciso di manifestare per il diritto allo studio e contro la riforma della cosiddetta "Buona scuola" che di buona, per noi studenti, non ha nulla.
Abbiamo manifestato perché vediamo svanire il nostro futuro dalle mani, consapevoli che non è ciò che vogliamo abbiamo detto basta!
Siamo scesi in strada per dire la nostra, stufi di decisioni che ricadono su di noi senza essere interpellati. Oggi abbiamo smesso di chiedere ed abbiamo iniziato a pretendere. 

Pretendere un'istituzione scolastica gratis e sicura per tutti, con laboratori funzionanti e attrezzature necessarie per l'apprendimento; 

pretendere che la scuola forma la nostra cultura, i nostri sogni, ed i nostri obbiettivi, e non li demolisca.
Siamo qui perché dobbiamo essere valutati e non schedati per le nostre capacità.
Siamo qua perché con la riforma della buona scuola, l'istituzione scolastica è diventata un'azienda!
L'alternanza scuola-lavoro usufruisce di noi ragazzi per la manodopera che lo Stato non ha intenzione di pagare, lasciandoci in mano alle multinazionali, che finite le ore obbligatorie di "stage"  non hanno nessuna intenzione di assumere ragazzi ed andare a diminuire il 48% di disoccupazione giovanile. Alcuni sondaggi dicono che negli ultimi 10 anni, 2 studenti su 10, dai 16 ai 18 anni, hanno abbandonato la scuola, sconfitti e demoralizzati. Ci vogliono ignoranti per assecondare ogni loro richiesta, per non fare domande, per non ribattere, ma oggi, qui, non è quello che noi gli abbiamo dato. Noi abbiamo detto no.

Antonio A.

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