RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LETTERA APERTA AI CITTADINI
RIFORMA E RICADUTA SUI TERRITORI
Sono proprio i territori a maggiore debolezza socio economica a registrare i benefici dalla Riforma, già approvata dal Parlamento, da sottoporre democraticamente, per come la nostra Costituzione prevede, al volere popolare con il voto del 4 dicembre.
Da questa certezza, dalla importante esperienza che sto vivendo, quale componente del Coordinamento Nazionale dei Comitati del SI, dalle voci di notevole impegno territoriale che giungono da ogni parte di Italia, ritengo, inviare alle Regioni Meridionali, che ho rappresentato alle europee 2014, ai tanti elettori che mi hanno sostenuta, alle tante realtà sociali con cui mi sono confrontata in questi anni, l’appello a votare un SI convinto alla Riforma Costituzionale, per non perdere questa grande occasione, garantirci futuro e prospettiva d’avvenire.
Il 4 dicembre siamo chiamati a votare non sul gradimento del Governo, ma su una Riforma Costituzionale
importantissima che cambierà la vita dell’Italia per i contenuti a cui si riferisce, siamo chiamati a votare sul
cambiamento che tanto desideriamo noi giovani e su cui tanto impegno e sacrificio ha espresso chi ci ha
preceduto, in particolare i nostri Padri Costituenti che non riuscirono per il contesto politico e
istituzionale nel 1948 e per la necessità di far entrare in vigore l’attuale Carta.
Non si può scindere la Costituzione dal contesto storico di cui è figlia, perché essa nasce dall’esigenza
di contrastare forze che avrebbero potuto stravolgere il sistema, restaurando vecchi autoritarismi o
affermandone nuovi.
L’attuale assetto Repubblicano, è permeato dal desiderio di limitare il potere esecutivo: il bicameralismo
paritario frena la macchina dello Stato. La Camera alta italiana, il Senato appunto, svolge quella funzione
che gli studiosi di ingegneria chiamano di ridondanza e che Mortati all’Assemblea Costituente chiamò “ritardatrice”.
L’Italia è rimasto l’ultimo paese in Europa ad avere un sistema parlamentare di bicameralismo, con
entrambe le camere titolari del rapporto di fiducia con il Governo ed investite esattamente delle stesse
funzioni nel procedimento legislativo.
Occorre riflettere, inoltre, sul fatto che sebbene in seguito alla riforma del 2001, l’Italia abbia conferito alle Regioni significativi poteri legislativi, il Senato non è formato dai rappresentanti regionali, e tale situazione mostra ormai tutta la sua debolezza.
Sono convinta, nell’occasione, che un fondamentale problema della Democrazia, è garantire stabilità di Governo.
Rivolgo un forte invito a chi profonde impegno sincero e motivato a favore della Riforma Costituzionale, affinché in questi ultimi giorni continuiamo a batterci realizzando occasioni di confronto in ogni luogo di lavoro, in ogni piazza, in ogni realtà urbana e rurale, per far comprendere che, volutamente e contro il nostro futuro, c’è chi alimenta la confusione fra i correttivi pienamente costituzionali e la legge elettorale. Occorre informare gli indecisi che la riforma può aiutare l’Italia ad avere un ruolo più solido e credibile sullo scacchiere geopolitico, in una fase così complessa come quella attuale.
Occorre informare gli indecisi che il Senato nella sua funzione di contrappeso è obsoleto e inefficiente.
Poniamoci il problema che non ha senso tenersi oggi solamente la funzione “ritardante” dell’attuale Senato della Repubblica, occorre meditare per evitare l’assurdo, considerato che pur in presenza di identica maggioranza, in Senato ed alla Camera, lo stesso Senato non rappresenta un buon contrappeso bensì una copia ridondante e, quando tra Camera e Senato c’è una maggioranza diversa, non è garantita stabilità.
Il quesito su cui siamo chiamati a votare è unicamente questo - Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?
Castrovillari, il suo Comprensorio, la Calabria, il Meridione hanno le competenze e le intelligenze per capire
l’importanza della Riforma e con questa la opportunità, per sradicare un sistema di rinvii, di ritardi, di
accordi sottobanco, fermo a 30 anni fa. I nostri Enti Locali saranno meglio rappresentati in Parlamento,
contribuendo a riportare la Politica ai Territori.
Finalmente, “voteremo” per un Senato che diverrà il luogo della rappresentanza delle regioni e dei comuni,
che potranno così intervenire direttamente nel procedimento legislativo attraverso i sindaci e i
rappresentanti, eletti dal popolo, che ne faranno parte.
Per troppi anni, la loro limitata capacità di partecipazione alla formazione delle leggi dello Stato ha causato
ritardi, conflitti e contenziosi.
Il nuovo Senato sarà investito di una funzione molto importante: parteciperà alle decisioni dirette alla
formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea e ne verificherà
l’impatto sui territori.
Il nostro Territorio, il nostro Meridione insieme, per un’Italia più stabile.
Basta un SI per cambiare l’ITALIA!
Il 4 dicembre VOTA SI al REFERENDUM COSTITUZIONALE
Maria Saladino
Coordinamento Nazionale Basta un Si
Roma
LETTERA APERTA AI CITTADINI
RIFORMA E RICADUTA SUI TERRITORI
Sono proprio i territori a maggiore debolezza socio economica a registrare i benefici dalla Riforma, già approvata dal Parlamento, da sottoporre democraticamente, per come la nostra Costituzione prevede, al volere popolare con il voto del 4 dicembre.
Da questa certezza, dalla importante esperienza che sto vivendo, quale componente del Coordinamento Nazionale dei Comitati del SI, dalle voci di notevole impegno territoriale che giungono da ogni parte di Italia, ritengo, inviare alle Regioni Meridionali, che ho rappresentato alle europee 2014, ai tanti elettori che mi hanno sostenuta, alle tante realtà sociali con cui mi sono confrontata in questi anni, l’appello a votare un SI convinto alla Riforma Costituzionale, per non perdere questa grande occasione, garantirci futuro e prospettiva d’avvenire.
Il 4 dicembre siamo chiamati a votare non sul gradimento del Governo, ma su una Riforma Costituzionale
importantissima che cambierà la vita dell’Italia per i contenuti a cui si riferisce, siamo chiamati a votare sul
cambiamento che tanto desideriamo noi giovani e su cui tanto impegno e sacrificio ha espresso chi ci ha
preceduto, in particolare i nostri Padri Costituenti che non riuscirono per il contesto politico e
istituzionale nel 1948 e per la necessità di far entrare in vigore l’attuale Carta.
Non si può scindere la Costituzione dal contesto storico di cui è figlia, perché essa nasce dall’esigenza
di contrastare forze che avrebbero potuto stravolgere il sistema, restaurando vecchi autoritarismi o
affermandone nuovi.
L’attuale assetto Repubblicano, è permeato dal desiderio di limitare il potere esecutivo: il bicameralismo
paritario frena la macchina dello Stato. La Camera alta italiana, il Senato appunto, svolge quella funzione
che gli studiosi di ingegneria chiamano di ridondanza e che Mortati all’Assemblea Costituente chiamò “ritardatrice”.
L’Italia è rimasto l’ultimo paese in Europa ad avere un sistema parlamentare di bicameralismo, con
entrambe le camere titolari del rapporto di fiducia con il Governo ed investite esattamente delle stesse
funzioni nel procedimento legislativo.
Occorre riflettere, inoltre, sul fatto che sebbene in seguito alla riforma del 2001, l’Italia abbia conferito alle Regioni significativi poteri legislativi, il Senato non è formato dai rappresentanti regionali, e tale situazione mostra ormai tutta la sua debolezza.
Sono convinta, nell’occasione, che un fondamentale problema della Democrazia, è garantire stabilità di Governo.
Rivolgo un forte invito a chi profonde impegno sincero e motivato a favore della Riforma Costituzionale, affinché in questi ultimi giorni continuiamo a batterci realizzando occasioni di confronto in ogni luogo di lavoro, in ogni piazza, in ogni realtà urbana e rurale, per far comprendere che, volutamente e contro il nostro futuro, c’è chi alimenta la confusione fra i correttivi pienamente costituzionali e la legge elettorale. Occorre informare gli indecisi che la riforma può aiutare l’Italia ad avere un ruolo più solido e credibile sullo scacchiere geopolitico, in una fase così complessa come quella attuale.
Occorre informare gli indecisi che il Senato nella sua funzione di contrappeso è obsoleto e inefficiente.
Poniamoci il problema che non ha senso tenersi oggi solamente la funzione “ritardante” dell’attuale Senato della Repubblica, occorre meditare per evitare l’assurdo, considerato che pur in presenza di identica maggioranza, in Senato ed alla Camera, lo stesso Senato non rappresenta un buon contrappeso bensì una copia ridondante e, quando tra Camera e Senato c’è una maggioranza diversa, non è garantita stabilità.
Il quesito su cui siamo chiamati a votare è unicamente questo - Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?
Castrovillari, il suo Comprensorio, la Calabria, il Meridione hanno le competenze e le intelligenze per capire
l’importanza della Riforma e con questa la opportunità, per sradicare un sistema di rinvii, di ritardi, di
accordi sottobanco, fermo a 30 anni fa. I nostri Enti Locali saranno meglio rappresentati in Parlamento,
contribuendo a riportare la Politica ai Territori.
Finalmente, “voteremo” per un Senato che diverrà il luogo della rappresentanza delle regioni e dei comuni,
che potranno così intervenire direttamente nel procedimento legislativo attraverso i sindaci e i
rappresentanti, eletti dal popolo, che ne faranno parte.
Per troppi anni, la loro limitata capacità di partecipazione alla formazione delle leggi dello Stato ha causato
ritardi, conflitti e contenziosi.
Il nuovo Senato sarà investito di una funzione molto importante: parteciperà alle decisioni dirette alla
formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea e ne verificherà
l’impatto sui territori.
Il nostro Territorio, il nostro Meridione insieme, per un’Italia più stabile.
Basta un SI per cambiare l’ITALIA!
Il 4 dicembre VOTA SI al REFERENDUM COSTITUZIONALE
Maria Saladino
Coordinamento Nazionale Basta un Si
Roma
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