A Castrovillari è la settima giornata in compagnia di Primavera dei Teatri, il festival
sui nuovi linguaggi della scena contemporanea ideato e diretto da Scena Verticale.
Si parte alle 12 all’Urban Cafè con la performance Io do di Malto di Giuseppe
Grosso Ciponte, in replica, sempre all’Urban, alle 22.30.
La birra è una capsula del tempo. Porta con se, in ogni bicchiere che
beviamo, millenni di storia e storie che partono dalla notte dei tempi. A cavallo di
questa capsula del tempo, e motivato da una forte curiosità e costante ricerca, il
narratore attraversa, insieme allo spettatore, le tappe fondamentali della nascita
ed evoluzione birraria, destreggiandosi nello spettacolo delle birre artigianali, con un
fast forward che va dai tempi dei babilonesi fino ad oggi, raccontando il passato e il
presente e osando sguardi nel futuro. Un viaggio che narratore e pubblico esplorano
e assaporano insieme.
All’interno della programmazione del Primavera Kids, che si concluderà domani con
una parata di chiusura, a Palazzo di Città alle 17 andrà in scena Il Cartastorie a cura
di Teatrop, un laboratorio spettacolo che vede protagonisti i più piccoli. Con la guida
di un animatore i bambini racconteranno una storia utilizzando carta e forbici,
seguendo lo schema delle fiabe. Un tipo di lavoro teatrale che consente ai partecipanti
di sviluppare manualità attraverso l’uso delle forbici e imparare ad utilizzare il corpo,
la voce e gli oggetti.
Alle 19 al Capannone dell’autostazione i Quotidiana.com mettono in scena in prima
nazionale Lei è Gesù, il terzo capitolo della trilogia “Tutto è bene quel che finisce” di
e con Roberto Scappin e Paola Vannoni. In Lei è Gesù Quotidiana.com tenta di
affermare la possibilità che la donna possa ricoprire anche ruoli per tradizione e
consuetudine riservati agli uomini, a cominciare dalla figura di Gesù Cristo. Una
donna che non si sottomette al volere del Padre negandosi alla crocifissione. Il
pragmatismo femminile irrompe per rivelare gli esiti scontati, le battaglie inutili e il
perdurare dell’isolamento della sua vivace consapevolezza, della marginalità in cui il
linguaggio stesso la relega. Apparentemente complici nel progetto di ridisegnare
l’immagine del Gesù donna e di riscriverne l’insegnamento, le due figure in scena si
scontreranno ancora una volta con l’impossibilità di abbandonare i vecchi dogmi e di
ripensare un nuovo linguaggio e un nuovo ciclo della storia.
Al Teatro Sybaris alle 21 vanno in scena Gli Omini con Ci scusiamo per il disagio di
e con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini. Gli
Omini ci raccontano la stazione. Gente che si nasconde, che tende ad essere
dimenticata, che si guarda con la coda dell`occhio. Gente che guarda i treni passare e
deve stare lontano dalla linea gialla. Intanto, si rammenta che il treno che stanno
aspettando è passato su un altro binario. Ci scusiamo per il disagio invita a pensare
che le stazioni siano infatti diventate degli spazi vuoti, delle zone franche abitate da
chi altrove sta ai margini o è rifiutato. Paradosso dei nostri anni: da “nonluogo” la
stazione pare trasformarsi in luogo del potenziale, in zona sospesa, dunque aperta a
trasformazione e invenzioni.
Il settimo di giorno di Primavera si conclude al Blocco G del Castello Aragonese: da
mezzanotte i Twist Contest in concerto, un live dal sapore “superTwist” per ballare e
divertirsi fino a notte fonda.
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