Grande successo per Calabbria Teatro Festival, trionfo per "In uomo giusto"

Si è concluso tra gli applausi del pubblico il festival dei corti teatrali. La quinta edizione ha suggellato un successo di pubblico per l’esperienza culturale promossa dall’associazione Khoreia 2000 per la direzione artistica di Rosy Parrotta e la direzione organizzativa di Angela Micieli.

Hanno trionfato i temi della storia e dell’attualità nel giudizio di pubblico e della giuria tecnica della quinta edizione del Calabbria Teatro Festival. Ilaria Guidantoni, presidente di giuria del festival dei corti inserito nella rassegna castrovillarese, giornalista e scrittrice, l’attrice Delitta D’Ascia ed il regista Massimo Belli, alla fine della due giorni che ha portato in scena 9 opere della durata massima di 30 minuti hanno decretato il terzetto vincitore incontrando, nelle loro scelte, i gusti del pubblico che con attenzione e passione ha seguito la serie di spettacoli provenienti da ogni parte d’Italia.

Ad aggiudicarsi la seconda edizione del festival che si fregia di essere evento autorizzato dal Festival Nazionale dei Corti Teatrali è stato lo spettacolo Un uomo giusto con Davide Mattei che racconta la storia di Giovanni Borromeo, medico primario dell’ospedale “Fatebenefratelli” di Roma, il quale durante la seconda guerra mondiale riuscì – inventandosi una malattia immaginaria, il morbo di K – a salvare la vita di decine e decine di Ebrei nascosti tra i suoi reparti.  La giuria lo ha premiato per «per l’intuizione di aver raccontato una storia inedita con delicatezza, intensità e maturità professionale. La giuria ha apprezzato anche il gusto dell’umanità riscoperta e la capacità di aver colto lo spirito della cultura ebraica nella narrazione musicale».

Seconda piazza per Marocco (testo di Mirko Di Martino) con Nello Provenzano «per il gusto delle leggerezza e l’ironia nel trattare un tema amaro e di grande attualità» come lo sfruttamento del lavoro che investe gli immigrati clandestini. Al terzo posto lo spettacolo Radio Aut con Pierpaolo Saraceno e Mariapaola Tedesco, incentrato sulla storia di Peppino Impastato, riconosciuto valido «per l’impegno sociale e per l’originalità e il coraggio di essersi misurati con una storia famosa anche a seguito di un noto film e per l’intensità dell’interpretazione». Lo stesso spettacolo ha ricevuto il premio della giuria popolare che ne ha apprezzato interpreti e messa in scena risultando la performance più applaudita della rassegna. Ma la giuria tecnica composta da Guidantoni, D’Ascia e Belli, ha voluto tributare una menzione speciale allo spettacolo Volevo Salire sull’altalena di e con Marco Mittica «per l’originalità ed il carattere surreale che unisce un aspetto lirico ad una nota noir».

Soddisfatti gli organizzatori dell’evento che per cinque giorni ha riunito al Protoconvento Francescano tanto pubblico attento ed appassionato attorno agli spettacoli come alle tante iniziative collaterali che hanno trasformato il centro storico in una fucina intensa di cultura a 360 gradi. Mostre, presentazioni di libri, incontri, gastronomia, danza, performance, installazioni, video, tutti declinati secondo il tema del viaggio, protagonista della quinta edizione. Sul palco per premiare i vincitori anche l’assessore senza portafoglio del Comune di Castrovillari, Sergio Gimigliano, delegato di Act (Ambiente, Cultura, Territorio) il quale ha annunciato che presto l’amministrazione si doterà del logo Castrovillari Città Festival per riconoscere tutte le eccellenze culturali della città tra le quali rientra a pieno titolo anche il Calabbria Teatro Festival. 

Archiviata l’edizione 2015 gli organizzatori stanno già pensando alla prossima che sarà dedicata al tema della immigrazione per continuare il filo di riflessione contemporanea al quale il Calabbria Teatro Festival da sempre si ispira.

 AviCommunication

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