La Calabria stupisce al teatro della cucina di Roma

La Calabria la puoi conoscere anche stando seduto a tavola. Ne puoi respirare i profumi, goderne i colori delle sue montagne, gustare il sapore dei prodotti che crescono al sole genuino di una terra in grande espansione enogastronomica, assaporare il carattere deciso e delicato dei vitigni che abbracciano le colline che si tuffano nel mare. E’ la terra che con sapienza, gusto, intelligenza ed eleganza ha conquistato la Città del Gusto del Gambero Rosso a Roma nella prima serata della nuova edizione del Teatro della Cucina.

Ambasciatori della regione enogastronomica due giovani chef emergenti, Gennaro di Pace “L’Osteria Porta del Vaglio” in Saracena, ed Emanuele Lecce “La Tavernetta” di Camigliatello Silano, i prodotti del Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari, presieduto da Antonio Schiavelli, ed i vini delle Cantine Ferrocinto di Castrovillari, affidate alla guida di Luigi Nola.

Sei piatti – dal benvenuto al dolce – accompagnati da altrettanti vini della giovane ma brillante cantina castrovillarese affidata agli enologi Stefano Coppola e Marco Monchiero, degustati dal pubblico che ha fatto registrare il tutto esaurito e dai giornalisti di settore, capaci di far conoscere ed apprezzare le meraviglie enogastronomiche di una terra in grande evoluzione. Dai boschi della Sila alla piana di Sibari, passando per le colline e gli insediamenti agricoli condotti con maestria e passione dalla nuova generazione di contadini, inerpicandosi per i pendii ripidi e ricchi di fascino del Pollino, il Parco Nazionale più grande d’Italia. Tutto presentato e gustato in un menù che ha proposto le identità territoriali di una terra unica. Dai funghi dei boschi della Sila al pane di castagna, dal Moscato di Saracena – Presidio Slow Food, al caciocavallo silano, senza dimenticare la ‘nduja e la coltura del Riso di Sibari, ma anche carni identitarie come il nero di Calabria e gli agrumi della sibaritide. Piatti colorati, mai banali, veloci e semplici che raccontano una storia antica di una terra dove, fin dall’epoca dei Greci, l’agricoltura era un marchio identitario di un grande comprensorio agricolo.

Di quella tradizione antica ventisette secoli al Teatro della Cucina del Gambero Rosso ne sono stati rappresentanti i nuovi testimoni. Uomini e donne che hanno ereditato una sapienza antica rivisitandola in chiave moderna, dai campi alla cucina. Antonio Schiavelli, presidente del DAQ di Sibari, ha presentato la bellezza di un comparto consortile che oggi ha varcato i mercati nazionali proiettandosi con intelligenza e qualità nei mercati internazionali con le eccellenza agricole di un grande territorio. Luigi Nola è il volto giovane di una cantina che ha fatto dei vitigni autoctoni come il Montonico, il Greco e soprattutto il Magliocco, i tratti unici e riconoscibili di vini che hanno conquistato in meno di cinque anni i due bicchieri del Gambero Rosso.

Gennaro Di Pace ed Emanuele Lecce sono i protagonisti, insieme ad altri giovani chef emergenti, della Calabria revolution dietro ai fornelli messi insieme dal progetto Cooking Soon. Una Calabria dal volto nuovo e dinamico, attento alla tradizione declinata con genuina e incisiva innovazione, che rispetta il passato coniugandolo in un presente mail banale e fortemente identitario.

Piatti vuoti e bicchieri vuoti – segno evidente di un pubblico che ha apprezzato i gusti, i profumi e gli aromi offerti - ed applausi a scena aperta per le realtà presentata sono il risultato che si porta a casa la Calabria protagonista indiscussa al Gambero Rosso e della scena contemporanea dell’enogastronomia italiana.

AVI COMMUNICATION

Commenti