COMUNICATO STAMPA
ENEL e Terna buttano la maschera una volta di più con il loro atteggiamento di neo-colonialismo
economico-industriale con il quale aggrediscono i territori delle regioni dell’estremo sud dell’Italia. E’ di
questi giorni, infatti, la notizia dei drammatici “tagli” che sarebbero in programma e che determinerebbero
la chiusura della sede Terna di Cosenza –definita “ad esaurimento”- e di Castrovillari, che sarebbe
accorpata ad altra sede. Mentre ENEL prospetterebbe un ridimensionamento delle strutture, valutato
al 30% sull’intero territorio nazionale; percentuale che si impennerebbe fino al 50% in Calabria, con la
soppressione di tre delle sei zone presenti, tra cui quella di Castrovillari. A denunciare il fatto è la CGIL,
uno di quei sindacati, cioè, che nella scandalosa vicenda della centrale ENEL della Valle del Mercure, dopo
un iniziale appoggio alle popolazioni contro la centrale (ben ricordiamo, tra le altre iniziative, le bandiere
del sindacato che sventolavano assai numerose durante la grande manifestazione popolare del settembre
2009, in opposizione al folle progetto dell’ENEL), ormai da tempo, “folgorati” sulla via di...Laino Borgo, non
hanno mai fatto mancare all’industria elettrica ogni acquiescente supporto, subalterno e acritico. Fino al
punto di fingere di ignorare l’intera, opaca vicenda dello smaltimento delle ingenti quantità di amianto
presenti nella centrale del Mercure. Amianto su cui le Associazioni e i Comitati del Forum “Stefano Gioia”,
assieme ad Amministratori coraggiosi, stanno tentando da tempo di fare luce -anche col supporto di
iniziative parlamentari- per tutelare i diritti e la salute delle popolazioni della Valle, oltre che dei (pochi)
lavoratori che operano nella centrale. Ma, con ogni evidenza, neanche questo atteggiamento succube dei
sindacati confederali –cui fa da meritorio contraltare la posizione dei Sindacati di Base da sempre al fianco
delle popolazioni contro il rapace progetto dell’ENEL- ha fatto loro acquisire “meriti” presso ENEL, che
continua imperterrita a perseguire unicamente obiettivi di bilancio, abbandonando ogni velleità di servizio
e rispetto degli interessi e dei diritti della gente. Ma, dato che non è mai troppo tardi, noi continuiamo ad
auspicare, da parte della CGIL e degli altri sindacati confederali, una serena autocritica circa la vertenza del
Mercure e, finalmente, una scelta di campo coerente con tradizioni e mandato sindacali.
Forum “Stefano Gioia”
delle Associazioni e Comitati calabresi e lucani
per la tutela della Legalità e del Territorio
ENEL e Terna buttano la maschera una volta di più con il loro atteggiamento di neo-colonialismo
economico-industriale con il quale aggrediscono i territori delle regioni dell’estremo sud dell’Italia. E’ di
questi giorni, infatti, la notizia dei drammatici “tagli” che sarebbero in programma e che determinerebbero
la chiusura della sede Terna di Cosenza –definita “ad esaurimento”- e di Castrovillari, che sarebbe
accorpata ad altra sede. Mentre ENEL prospetterebbe un ridimensionamento delle strutture, valutato
al 30% sull’intero territorio nazionale; percentuale che si impennerebbe fino al 50% in Calabria, con la
soppressione di tre delle sei zone presenti, tra cui quella di Castrovillari. A denunciare il fatto è la CGIL,
uno di quei sindacati, cioè, che nella scandalosa vicenda della centrale ENEL della Valle del Mercure, dopo
un iniziale appoggio alle popolazioni contro la centrale (ben ricordiamo, tra le altre iniziative, le bandiere
del sindacato che sventolavano assai numerose durante la grande manifestazione popolare del settembre
2009, in opposizione al folle progetto dell’ENEL), ormai da tempo, “folgorati” sulla via di...Laino Borgo, non
hanno mai fatto mancare all’industria elettrica ogni acquiescente supporto, subalterno e acritico. Fino al
punto di fingere di ignorare l’intera, opaca vicenda dello smaltimento delle ingenti quantità di amianto
presenti nella centrale del Mercure. Amianto su cui le Associazioni e i Comitati del Forum “Stefano Gioia”,
assieme ad Amministratori coraggiosi, stanno tentando da tempo di fare luce -anche col supporto di
iniziative parlamentari- per tutelare i diritti e la salute delle popolazioni della Valle, oltre che dei (pochi)
lavoratori che operano nella centrale. Ma, con ogni evidenza, neanche questo atteggiamento succube dei
sindacati confederali –cui fa da meritorio contraltare la posizione dei Sindacati di Base da sempre al fianco
delle popolazioni contro il rapace progetto dell’ENEL- ha fatto loro acquisire “meriti” presso ENEL, che
continua imperterrita a perseguire unicamente obiettivi di bilancio, abbandonando ogni velleità di servizio
e rispetto degli interessi e dei diritti della gente. Ma, dato che non è mai troppo tardi, noi continuiamo ad
auspicare, da parte della CGIL e degli altri sindacati confederali, una serena autocritica circa la vertenza del
Mercure e, finalmente, una scelta di campo coerente con tradizioni e mandato sindacali.
Forum “Stefano Gioia”
delle Associazioni e Comitati calabresi e lucani
per la tutela della Legalità e del Territorio
Commenti
Posta un commento
Commenta questo articolo