Continua lo scippo della sanità Castrovillarese

Quando sono stati chiusi e riconvertiti gli ospedali periferici era stata approvato il rinnovo del sistema sanitario regionale, migliorando il servizio e potenziandolo, ma in questi anni oltre a chiudere gli ospedali periferici, gli ospedali di riferimento hanno dovuto combattere per sopravvivere.
A Castrovillari, dove erano stati promessi mari e monti dai soliti politici di turno, ci siamo addirittura trovati a difenderci da dubbi decreti che di fatto sancivano il depauperamento di ciò che già era in funzione, e dopo manifestazioni sotto il consiglio regionale, fiaccolate, cortei, denunce ed esposti, ad oggi la situazione non è certo migliorata.
Ortopedia è declassata da Reparto ad Ambulatorio per via del pensionamento di alcuni medici che non vengono rimpiazzati a causa del blocco delle assunzioni e nessuno spiega che fine hanno fatto i dipendenti delle strutture chiuse o ridimensionate,  riduzione dei posti letto a chirurgia ed intere aree del plesso nuovo inutilizzate. Dai 220 posti letto che per legge regionale doveva avere un ospedale spoke, di fatto, non si arriva neanche a 100, e non certamente per mancanza di spazio come il presidente della Regione ha provato a far credere ai tempi dell'accorpamento ad Acri.
Un bacino d'utenza di 120000 abitanti in cui la Regione Calabria non rispetta i livelli minimi di asssitenza che a livello nazionale sono intorno 3,6 posti letto per 1000 abitanti, e che nel nostro comprensorio non arrivano neanche 1,5.
Una situazione che così non può andare avanti, i cittadini del Pollino e della Valle dell'Esaro devo pretendere per DIRITTO una sanità adeguata alle necessità della gente e non alle necessità del politico di turno.

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