Per il Consiglio di Stato la centrale resta ferma

COMUNICATO STAMPA

La regione Calabria, che ha riproposto al Consiglio di Stato la richiesta di sospendere la sentenza del TAR che blocca la centrale, ha “raccolto” lo stesso fallimentare risultato della sua sciagurata  e padronale committenza ENEL: bocciata!
Le molto presunte “astuzie” di una patetica strategia processuale si sono così scontrate –soccombendo- con le capacità professionali di chi sostiene le ragioni oppositive alla centrale e con la forza dei fatti, della verità, della gente.
Ma l’udienza ha comunque riservato un inatteso colpo di scena: l’affiancamento dell’Ente Parco alla regione Calabria, a chiedere lo sblocco della centrale! Lo stesso Ente Parco che della centrale ha sancito, anche sul piano giuridico, l’incompatibilità. Chiaro esempio di schizofrenia…giuridica (e non solo)

Al di là delle battute, il comportamento del presidente del Parco, Pappaterra, si qualifica da sé, per la sua autoreferenzialità. Si è trattato di una decisione solitaria e padronale, in stridente contrasto con il mandato affidatogli dagli Organismi di governo dell’Ente: Comunità del Parco e Consiglio Direttivo. Né al tutto giova il penoso riferimento fatto pubblicamente, dallo stesso Presidente, al caso Scajola, a significare una sua –impossibile- non conoscenza dei fatti.

In realtà, il problema complessivo è ancor più ampio e riguarda il fatto che l’affido dell’Ente Parco non può e non deve essere considerato una sorta di “premio di consolazione” per rovesci elettorali.
La tutela di un territorio, prezioso e fragile e il benessere e lo sviluppo delle popolazioni che lo abitano deve essere affidato a persone qualificate e competenti, che vedano nell’incarico un “punto di arrivo” da valorizzare e non un “trampolino di lancio” per ulteriori e ben diverse mete. 
19 febbraio 2014

FORUM “Stefano Gioia”
delle Associazioni e Comitati calabresi e lucani
per la tutela della Legalità e del Territorio

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