Consiglio comunale congiunto di Rotonda e Viggianello sulla centrale del mercure

La centrale del mercure
Riceviamo e pubblichiamo

di Giovanni Gallo

Con un Consiglio comunale congiunto, tenutosi lunedì nella sala conferenze dell'Ente Parco, i paesi
della valle Mercure, Rotonda e Viggianello, hanno ufficialmente sancito la loro dichiarazione di
guerra all'Ente Parco del Pollino. Un provvedimento netto quello dei due comuni, sfociato in un
documento che chiede il commissariamento dell'Ente, che allontana ulteriormente le parti e getta
ombre sui metodi ambigui di gestione della vicenda.
“È stata scritta una bella pagina di democrazia per queste comunità -afferma il sindaco di
Viggianello Corraro -. Quello vissuto è stato un mese intenso, con una mobilitazione di massa
concretizzatasi in questo presidio fisico e simbolico che ha avuto il merito di sviscerare
l'atteggiamento contraddittorio dell'Ente Parco, che non fa bene alle popolazioni. L'Ente Parco –
continua il primo cittadino – ha tentato in tutti i modi di intralciare il corso della giustizia, cercando
di far rinviare la sentenza del TAR di Catanzaro più volte, dimenticandosi che due anni fa su 31
sindaci della Comunità del Parco ben 28 di loro hanno detto no alla centrale. Ribadiamo – conclude
Corraro - che gli indirizzi del territorio li detta la valle e a questo punto, come gesto di difesa, non
ci resta che chiedere il commissariamento dell'Ente Parco, unica via possibile per ristabilire la
legalità perduta”.
Nei prossimi giorni i sindaci di Rotonda e Viggianello vorranno incontrare il neo governatore della
Regione Basilicata Pittella, affinché si impegni a far rispettare la decisione che la Comunità del
Parco prese due anni fa, quando si schierò quasi unanime contro la riattivazione a biomasse della
centrale del Mercure.
Il Vicesindaco di Viggianello, Franco Luigi Frontuto, va oltre: “se la nostra richiesta di
commissariamento dell'Ente Parco fallisse, o comunque se le cose non cambiassero rispetto al
problema centrale, la mia proposta è quella di uscire dal Parco del Pollino, da cui finora abbiamo
avuto solo limitazioni, scempi al suo interno e nessun vantaggio per le popolazioni. Stiamo
studiando tecnicamente il da farsi – precisa Frontuto – e ci stiamo attivando per liberarci di un ente
che, gestito in questo modo, è inutile e clientelare”.
Soddisfazione piena esprime l'avvocato Bonafine, sempre in prima linea nella difesa dei diritti e
nell'affermazione della legalità che, per una volta, al netto delle questioni giuridiche, sottolinea
“l'orgoglio di tutti di appartenere a queste comunità che hanno saputo lottare, a dimostrazione che
quando si ragiona con il cuore le distinzioni politiche si annullano. Durante questo cammino – ha
continuato il legale – abbiamo avuto politici potenti che ci hanno remato contro, ma credo che,
nonostante tutto, la delibera di contrarietà alla centrale è un punto fermo che non si può eludere. In
questa storia, nella quale si è vissuto un clientelismo d'altri tempi, con l'Enel a elargire prebende e
benefici economici, si è capito chiaramente che non siamo noi contro il Parco, ma il Parco contro di
noi. Infine, conclude Bonafine, “noi continueremo a fare la voce grossa qui, a Potenza, a Roma e a
Bruxelles, non lasciandoci mai intimorire perché le nostre coscienze critiche volano più alte rispetto
agli interessi di bottega”.
Il documento condiviso nel Consiglio congiunto sarà ora oggetto di integrazione poiché dopo la sua
lettura molte proposte, da parte dei consiglieri che ancora non ne conoscevano totalmente i
contenuti, sono state accolte e ritenute migliorative e degne di inserimento.
In attesa della sentenza del TAR di Catanzaro, che deciderà il futuro della centrale, sindaci e
cittadini, dichiarata chiusa l'esperienza dell'assemblea permanente, stanno studiando forme di
protesta alternativa.
Intanto, nella settimana scorsa, sindaci e amministratori sono stati ricevuti dal Ministero
dell'Ambiente che, dopo aver avuto modo di ascoltare anche l'altro punto di vista - dato che finora
conosceva solo quello del presidente del Parco Pappaterra - e aggiunto nuovi elementi di cui non era
a conoscenza, sta seriamente valutando la cosa sotto l'aspetto legale e ambientale.

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