Il dramma dell'ospedale di Castrovillari continua

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A seguito  della richiesta d’incontro al direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, dottore Gianfranco Scarpelli, da parte del Comitato Territoriale per la Tutela della Salute nell’Area del Pollino e della Sibaritide, questa mattina , a Cosenza, si è tenuto un incontro,  presenti  il consigliere Provinciale Piero Vico, i consiglieri comunali  Giovanna D’Ingianna, Onofrio Massarotti, Giuseppe Santagada, i Sindaci di Morano, Frascineto e Civita, rispettivamente il consigliere provinciale Francesco Di Leone, Francesco Pellicano e Vittorio Blois, oltre il Sindaco di Castrovillari,  il consigliere regionale, onorevole Giulio Serra, per la CGIL il segretario generale Pollino-Sibaritide-Tirreno Angelo Sposato con Gino Di Minco e Franco Masotti nonché il medico Salvatore Grisolia.La riunione ha registrato  risultati negativi. Nessun provvedimento di revoca, della disposizione che istituisce 10 posti letto del reparto di Chirurgia presso l’Ospedale di Acri, verrà assunto  dal direttore generale, Scarpelli, né vi saranno disposizioni di servizio , dirette ad integrare il personale medico, tecnico ed infermieristico nell’Ospedale di Castrovillari.Nella sostanza il direttore generale riconosce di non poter assumere alcun provvedimento in assenza di autorizzazioni da parte del Presidente della Regione, Scopelliti, o dei subcommissari regionali alla Sanità.Considerato, poi, che  per carenza di medici  da giovedì 2 maggio potrebbe chiudere ai ricoveri ospedalieri il reparto di Ortopedia, il Comitato Territoriale per la Tutela della Salute nell’Area del Pollino e della Sibaritide ha deciso di convocare una riunione proprio giovedì 2 maggio, alle ore 12,30, presso  il reparto di Ortopedia di Castrovillari.
Nel contempo, anche in considerazione delle sollecitazioni venute dal consigliere regionale, Giulio Serra, sarà convocata  nei prossimi giorni una Conferenza di tutti i Sindaci dei Territori del Pollino, della Sibaritide e dell’Esaro per discutere di tutte le problematiche della realtà ospedaliera e territoriale dell’intero Comprensorio, e concordare le azioni di proposta e di  protesta, se necessario anche eclatanti, per far sentire forte alla Sanità regionale il grido di dolore di Chi invoca tutela del diritto alla salute e vede, quotidianamente, mortificati i propri bisogni per l’evidente abbattimento  dei livelli essenziali di assistenza.

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