Il 25 aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino: l'esecutivo del Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia (CLNAI), presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri anche Rodolfo Morandi – che venne designato presidente –, Giustino Arpesani e Achille Marazza), alle 8 del mattino via radio proclamò ufficialmente l'insurrezione, la presa di tutti i poteri da parte del CLNAI e la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti.Dal 1946 è considerata festa nazionale ma è con la legge n. 260 del 27 maggio 1949 "Disposizioni in materia di ricorrenze festive" che si rendere definitiva la festa della Liberazione.Secondo lo storico Miller, il più importante risultato della Resistenza non fu la liberazione di molte città italiane bensì la coabitazione forzata di formazioni politiche reciprocamente ostili: in due anni di combattimenti contro un nemico comune, i leader di questi movimenti si guardarono per la prima volta con rispettociò può offrire un insieme di valori degni di essere emulati in qualsiasi società democratica, rappresentando uno dei momenti più luminosi della storia dell'Italia unita.
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