Nuovo premio UBU per Saverio La Ruina

Un nuovo riconoscimento UBU (l'oscar del teatro italiano) per il castrovillarese Saverio La Ruina, le congratulazioni dallo staff di castrovillari blog.

ecco i premi elargiti:

-Spettacolo dell’anno: The Coast of Utopia di Tom Stoppard (Marco Tullio Giordana, Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma, Zachar)

-Miglior regia: Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams (Antonio Latella, Ert-Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile di Catania)

-Miglior scenografia: Lino Fiorito (Giù)

-Miglior attore: Saverio La Ruina (Italianesi)

-Miglior attrice: Daria Deflorian (Reality e L’origine del mondo)

-Miglior attore non protagonista: Fausto Russo Alesi (Santa Giovanna dei macelli)

-Miglior attrice non protagonista ex aequo in ordine alfabetico: Federica Santoro (L’origine del mondo); Elisabetta Valgoi (Un tram che si chiama desiderio).

-Nuovo attore under 30: Lucrezia Guidone; gli attori e le attrici di Punta Corsara (Mirko Calemme Giuseppina Cervizzi, 
Christian Giroso, Vincenzo Nemolato, Valeria Pollice, Antonio Stornaiuolo, Giovanni Vastarella)

-Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica: L’origine del mondo di Lucia Calamaro

-Nuovo testo straniero: The Coast of Utopia di Tom Stoppard

-Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Richard III da William Shakespeare (Sam Mendes, The Old Vic, BAM – Brooklyn Academy of Music, Neal Street – London)

Premi speciali:

•           Dom di Laminarie, spazio che lavora sui confini tra produzione in residenza e ospitalità, tra città e periferia, tra migrazione e memoria, tra infanzia e età adulta, tra ricerca teatrale e ascolto dell’ambiente circostante al quartiere Pilastro di Bologna.

•           Il Funaro – centro di cultura teatrale di Pistoia fondato da Lisa Cantini, Antonella Carrara, Mirella Corso, Francesca Giaconi di Teatro Studio Blu – per l’attività di residenza e formazione artistica, per il proficuo dialogo con la critica e per l’apertura alla scena internazionale nonostante l’assenza di finanziamenti pubblici.

•           Claudio Morganti per la coerenza e l’ostinazione di un percorso artistico, laboratoriale e intellettuale che attraverso la fondamentale distinzione tra teatro e spettacolo, elaborata anche nel Serissimo metodo Morg’hantieff, riafferma l’autonomia poetica della scena

•           Anatolij Vasil’ev per il triennale progetto Pedagogia della scena (Fondazione di Venezia – Euterpe Venezia, Scuola Paolo Grassi – Fondazione Scuole Civiche di Milano), corso di formazione dove gli allievi sono futuri pedagoghi con i quali il regista ha costruito, attraverso il metodo degli etjud, un’esperienza di forte relazione personale e artistica, ponendo le basi per istituire una vera e propria scuola internazionale nella cornice unica della città di Venezia.

•           Eresia della felicità di Marco Martinelli/Teatro delle Albe (Santarcangelo e Venezia), una straordinaria alchimia di poesia majakovskijana ed energia adolescente, afflato pedagogico e domande teatrali, innervata nella vocazione “asinina” e “dionisiaca” di un maestro-bambino intento, con l’intero percorso della non-scuola, a “salvare il mondo coi ragazzini”.

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