Kate Omoregbe, condannata a lapidazione chiede asilo all’Italia

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il carcere di contrada petrosa
Ha chiesto asilo politico in Italia la giovane nigeriana Kate Omoregbe, reclusa nel carcere di Castrovillari, da dove uscira' tra meno di un mese, nella prima decade di settembre, dopo aver scontato una condanna a quattro anni. Lo rende noto il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che, dopo aver ricevuto una lettera della ragazza con una accorata richiesta di aiuto, continua ininterrottamente da alcune settimane la battaglia per salvare la giovane immigrata che chiede di poter restare in Italia, dove si trova da dieci anni, con regolare permesso di soggiorno, e non essere espulsa per evitare, nel suo Paese, la lapidazione per il suo rifiuto (per questo e' stata anche ripudiata dalla sua famiglia) di sposare una persona molto piu' grande di lei e di non volersi convertire dal cristianesimo alla religione musulmana. "La richiesta di asilo, sottoscritta dalla ragazza, - dice Corbelli - e' stata trasmessa dalla direzione del carcere di Castrovillari alla competente Questura di Cosenza. Corbelli ringrazia la direzione del carcere ed il comandante degli agenti penitenziari Maurizio Petrassi, "con i quali - afferma - sono in costante contatto, per la particolare attenzione, sensibilita' e grande umanita' che stanno dimostrando anche in questa occasione, per aiutare la giovane nigeriana". A favore della battaglia di Corbelli sono intervenuti con due distinte interrogazioni parlamentari tredici senatori, Franco Bruno, piu' Rutelli, Molinari, Russo, Milana, Baio, Digilio, Germontani, Contini, Fistarol, D'Alia, Negri, con una interrogazione al ministro degli Interni, Roberto Maroni, e il senatore e Sottosegretario all'Economia, Antonio Gentile, che ha interrogato i ministri degli Interni, e della Giustizia, Francesco Nitto Palma, oltre all'intervento del Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, che raccogliendo l'appello di Diritti Civili, hanno tutti chiesto un atto umanitario per evitare l'espulsione di Kate dall'Italia e salvarle in questo modo la vita". "Si tratta di una importante iniziativa politico-istituzionale bipartisan che - conclude Corbelli - dimostra che quella per salvare la giovane Kate e' una battaglia condivisa, giusta, doverosa in un Paese civile, come l'Italia. Una battaglia che i media calabresi, che ringrazio, stanno, come al solito e con grande sensibilita', sostenendo sin dall'inizio".

Commenti

  1. Ma tornasse a casa saune si prenda le conseguenze che le spettano secondo le leggi del suo paese !
    Questa prima dice di essere perseguitata nel suo paese e scappa arrivando in Italia in maniera ILLEGALE .
    Poi viene arrestata per droga " ma che disgrazia " lei con la droga non c'entra nulla .... si come no e noi crediamo ancora alle favole .
    Adesso vorrebbe anche asilo politico !!!!
    Ma non scherziamo , questa feccia va rimpatriata qualunque siano le conseguenze che le spettano .
    Vattene a casa CLANDESTINA DELINQUENTE !!

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  2. Non commento la notizia della giovane nigeriana, una perseguitata nel suo paese e che quindi va aiutata come "rifugiata politica". Ne ha tutti i diritti.
    Commento e mi vergogno di quello che ha scritto "l'anonimo".
    Mi vergogno come uomo, e come italiano che ci sia un razzista ottuso che possa scrivere oscenità di questo livello.
    Spero che tu sia un "ragazzino" che scrive la sua bravata, se fossi serio e adulto, mi vergogno come un cane di essere un tuo "connazionale".
    Vergognati ottuso vigliacco.
    Marco

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  3. Sono completamente d'accordo con Marco. Questi commenti razzisti potresti tenerteli per te, caro Anonimo (a proposito, com'è che non ti firmi? Forse, in fondo in fondo, ma proprio in fondo, ti vergogni delle cose terribili che scrivi?) Vedi, una volta non è che non ci fossero razzisti in Italia. C'erano, eccome! ma non venivano allo scoperto con affermazioni aberranti come le tue. Si vergognavano. Poi i potenti del nostro paese, volgari e malfattori, hanno sdoganato le persone come te, che vivono nel loro piccolo, provinciale orticello, morendo di paura nei confronti di chiunque sia diverso da sé. Ma ricordati, Anonimo, la paura, anche se camuffata dalla tracotanza, è solo indice di ignoranza (nel senso di mancanza di conoscenza).
    Dimmi, ma non è che tu, oltre che razzista, sia anche cattolico, vada in chiesa a fare la Comunione e preghi il tuo Signore di far morire tutti gli immigrati (o, meglio, tutti gli immigrati poveri?). In questo caso, ti do un consiglio: prenditi un po' di tempo e leggiti il Vangelo.
    Giancarla

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