Lo smaltimento dei rifiuti solidi in Calabria è al collasso,le poche discariche ancora aperte sono al limite della capienza;il decreto legge n° 52 del 2006 e la legge n°296 sempre del 2006 stabilivano che la raccolta differenziata al 31 dicembre del 2011 doveva coprire il 60% del territorio,ad oggi i dati ufficiali dicono che in calabria la raccolta differenziata ne copre il 12-13 %.Siamo lontani anni luce dagli obiettivi sperati e tante sono state le risorse(soldi) spese per affrontare le crisi avvenute in questi anni senza risolvere il problema.La strada più semplice su cui i dirigenti attuali sono quasi tutti d'accordo è quella che porta al termovalorizzatore(inceneritore):un impianto che smaltisce i rifiuti mediante la combustione e generando vapore alimenta una o più turbine che producono energia elettrica.Ci sono effetti collaterali che vanno dalla gestione delle scorie che questi impianti producono all'immissione dei fumi che vengono dispersi nell'aria:studiosi e associazioni ambientaliste lanciano l'allarme sulle nanoparticelle disperse nell'aria che provocano tumori e leucemie.C'è da chiedersi se tutto questo poteva essere evitato,se la classe dirigente che ci ha governato avesse trovato soluzioni a questo problema ora non staremo qui a dover scegliere il "male minore".
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