Oggi l'autopsia sul corpo di Greco I militari autori della sparatoria sono indagati per omicidio colposo

Benigno Lepera
gazzetta del sud
Si allarga il cerchio delle persone coinvolte nell'uccisione del trentaseienne Sandrino Greco di Castrovillari, in seguito al furto di un fuoristrada rubato a Mirto, pare con l'aiuto di due complici dei quali si sta valutando la posizione. Risultano infatti indagati i due carabinieri, un graduato ed un appuntato, che nella notte di venerdì scorso, durante un concitato inseguimento ed in seguito allo speronamento della loro auto, hanno sparato una serie di colpi all'indirizzo dell'auto rubata su cui viaggiava Greco, uno dei quali ha colpito mortalmente il castrovillarese. I due militari sono indagati dalla Procura della Repubblica di Rossano che coordina le indagini eseguite dal vicequestore aggiunto, Gerardo Di Nunno, dirigente del Commissariato di Rossano, per omicidio colposo.
Intanto si terrà oggi pomeriggio alle ore 15,30 l'esame autopitico sul cadavere di Sandrino Greco, la cui salma si trova presso l'obitorio dell'ospedale di Rossano, dove sarà eseguita l'autopsia da parte del medico legale incaricato dalla Procura, il dott. Barbaro di Reggio Calabria. Secondo quanto comunicato dall'avvocato Francesca Straticò di Castrovillari, all'esame sul corpo di Greco, parteciperà anche il medico legale incaricato dalla famiglia, il dott. Giuseppe Maurelli. E sempre per la famiglia Greco parteciperà all'autopsia l'ingegnere Mancino. Non è dato sapere se anche i due indagati nomineranno un loro perito. L'altro ieri il legale incaricato dei due carabinieri, l'avvocato Ettore Zagarese, aveva anticipato una evenienza del genere, ma fino a questo momento non si conosce il nome dell'eventuale perito di parte. L'autopsia, dopo l'esame esterno sul cadavere tenuto dal medico legale dott. Santella di Corigliano, stabilirà la causa precisa del decesso, ma per conoscere la dinamica occorrerà attendere le perizie balistiche. Queste serviranno per stabilire la traiettoria del proiettile che ha attinto il giovane alla nuca. Sarà la stessa perizia a definire da quale delle due pistole Beretta in dotazione ai militari è stato esploso il proiettile mortale. Da un primo esame superficiale i proiettili esposi dalle pistole dei militari hanno colpito la parte inferiore del fuoristrada, ma non è escluso che qualcuno dei 21 proiettili abbia trapassato il vetro del lunotto o quello del finestrino posteriore che risulta frantumato.

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