pubblico una lettera apparsa sul sito http://www.nuovasibaritide.it
Segreteria Confederale
CGIL Camera del Lavoro Territoriale
Castrovillari
Silvano Lanciano
foto di Michele Martinisi |
La città di Castrovillari, ormai da circa dieci anni a questa parte, ha progressivamente depauperato il proprio ruolo di “città guida” nel sistema istituzionale del governo democratico del territorio. La “Città del Parco” ha progressivamente perso la propria identità di luogo di elaborazione politica, di emancipazione culturale, di propulsione dello sviluppo economico e sociale che faceva da traino per l’intera area del Pollino e della Sibaritide.
Dal punto di vista dell’amministrazione della cosa pubblica abbiamo dovuto registrare un arroccamento su posizioni anacrostiche e di campanile tanto da isolare la città ormai condannata ad un inarrestabile declino sociale ed economico. Il governo della città non è stato in grado, e non lo è ancor più oggi, di promuovere ed affermare buone pratiche amministrative nella direzione dell’innovazione, della sperimentazione ed anche dell’affermazione di un sistema di nuovo welfare locale, indispensabile quale misura anticiclica all’attuale stato di crisi economica e sociale della città inserita peraltro in un’area a grave ritardo di sviluppo.
Nella nostra città non abbiamo registrato, negli ultimi anni, alcun indice positivo. Registriamo invece un grave e pericoloso arretramento in riferimento al commercio, all’artigianato, all’industria, all’agricoltura ed ai servizi. L’Amministrazione Comunale di Castrovillari ha brillato per la sua proverbiale assenza nelle politiche attive per il lavoro nell’area del Pollino, ovvero a qualsivoglia iniziativa intrapresa per la riallocazione di imprese produttive nell’Area Industriale di Cammarata. Infatti, su oltre sette milioni di euro di investimenti destinati alle aree industriali della Provincia di Cosenza, per infrastrutture di reti materiali ed immateriali, all’Area Industriale di Castrovillari, che evidentemente attiene all’intero territorio del Pollino, non è stato destinato neanche un centesimo. Però, all’insensibilità ed alla mancata considerazione dell’ASI di Cosenza – verso il nostro territorio - non ha corrisposto alcun qualificato intervento politico da parte del Comune di Castrovillari tendente a rivendicare la riqualificazione dell’area ai fini dell’attrazione di nuovi investimenti ed allocazione di insediamenti produttivi.
Così come non c’è stata, da parte del Comune di Castrovillari, una politica di promozione e convinto sostegno del Distretto Agroalimentare di Qualità della Piana di Cammarata che doveva anche essere, oltre un formidabile volano di sviluppo per la migliore imprenditoria agricola della Calabria, anche un elemento di promozione dell’occupazione legale nel settore primario.
In riferimento alle attività commerciali ed artigianali allocati nell‘Area PIP di Castrovillari, l’Amministrazione Comunale non ha messo in campo alcuna buona pratica amministrativa e di governo atta a favorire la gestione consortile dell’area in evidente stato di degrado, dal punto di vista della manutenzione e del decoro, ma anche dei limiti infrastrutturali che la caratterizzano.
Sul versante degli appalti pubblici, sia dei lavori che dei servizi, si registra una politica assolutamente miope ma anche poco trasparente da parte dell’Amministrazione Pubblica della città. Gare effettuate generalmente con il sistema del ribasso d’asta non hanno consentito di promuovere né occupazione locale ma anche – spesso – non hanno garantito il completamento delle opere realizzate a regola d’arte e nel rispetto dei diritti sindacali per i prestatori d’opera. I servizi dati in appalto vengono svolti con approssimazione scarsa qualità ed efficienza, con costi esosi per i cittadini e senza una sufficiente contropartita.
Gli interventi urbanistici realizzati che dovevano tendere alla riqualificazione dell’arredo urbano e degli spazi comuni in città, non solo non hanno avuto alcuna coerenza con la storia urbanistica di Castrovillari ma in molti casi si sono realizzate delle mostruosità dal punto di vista del contesto architettonico e storico, ma anche – talvolta – dal punto di vista puramente estetico ( Piazzetta Civitanova, Nuovo Cinema Vittorio, arredo urbano di Via Roma e Corso Garibaldi ) e con l’incompresibile assenso della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Storici.
Lo sviluppo urbanistico della città procede senza una logica razionale di costruzione di strutture ed infrastrutture a misura d’uomo e con tutte le compatibilità ambientali e di crescita armonica dei contesti urbani. Piani di lottizzazione e costruzione di nuovi edifici senza privilegiare le politiche pubbliche di sviluppo urbanistico razionale ed ecocompatibile della città. Nessun piano di recupero e riqualificazione urbana per i fatiscenti quartieri del centro ( Olivatello, San Vito, ecc.) accompagnate a politiche sociali di accoglienza ed integrazione delle famiglie di migranti che vi abitano insieme ai residenti spesso anziani.
Nessun intervento, o intenzione, di decongestionare il traffico cittadino per favorire la mobilità urbana realizzando l’infrastruttura viaria, peraltro prevista nello strumento urbanistico, parallela al Viale del Lavoro in ingresso da sud.
Questa città che era storicamente il centro di promozione di eventi culturali, politici e di intrattenimento, attrattore per l’area del Pollino ma anche, talvolta, per l’intera Provincia di Cosenza registra un preoccupante arretramento. Si preferisce dilapidare risorse per promuovere improbabili “Fiere Campionarie” con dimensioni e qualità da “mercatino rionale” anziché mettere in campo vere e proprie politiche di promozione e marketing delle produzioni locali anche di alta qualità e dell’area protetta.
Quella che sarebbe dovuta essere la “Città del Parco” non promuove politiche di consenso delle popolazioni e sostegno al governo dell’area protetta. Non contribuendo così ed in alcun modo a favorire lo sviluppo economico e sociale dell’area protetta.
In questo contesto di grave crisi economica e sociale del Paese, accompagnato dalle politiche economiche del governo di centro-destra, con pesanti tagli ai trasferimenti alle autonomie locali, si imporrebbe invece la ricerca dell’affermazione di buone pratiche amministrative e di governo della cosa pubblica affinché si potesse efficacemente contrastare la crisi. Dare risposte adeguate alla disoccupazione ed ai livelli di povertà ed emarginazione sociale crescenti.
La nostra Organizzazione fa appello alla società civile, alle forze politiche democratiche affinché si promuovano politiche di concertazione e confronto partecipato con l’Amministrazione pubblica di Castrovillari al fine di ridare speranza di sviluppo economico, sociale e civile alla nostra città.
Castrovillari, 7 gennaio 2011
Dal punto di vista dell’amministrazione della cosa pubblica abbiamo dovuto registrare un arroccamento su posizioni anacrostiche e di campanile tanto da isolare la città ormai condannata ad un inarrestabile declino sociale ed economico. Il governo della città non è stato in grado, e non lo è ancor più oggi, di promuovere ed affermare buone pratiche amministrative nella direzione dell’innovazione, della sperimentazione ed anche dell’affermazione di un sistema di nuovo welfare locale, indispensabile quale misura anticiclica all’attuale stato di crisi economica e sociale della città inserita peraltro in un’area a grave ritardo di sviluppo.
Nella nostra città non abbiamo registrato, negli ultimi anni, alcun indice positivo. Registriamo invece un grave e pericoloso arretramento in riferimento al commercio, all’artigianato, all’industria, all’agricoltura ed ai servizi. L’Amministrazione Comunale di Castrovillari ha brillato per la sua proverbiale assenza nelle politiche attive per il lavoro nell’area del Pollino, ovvero a qualsivoglia iniziativa intrapresa per la riallocazione di imprese produttive nell’Area Industriale di Cammarata. Infatti, su oltre sette milioni di euro di investimenti destinati alle aree industriali della Provincia di Cosenza, per infrastrutture di reti materiali ed immateriali, all’Area Industriale di Castrovillari, che evidentemente attiene all’intero territorio del Pollino, non è stato destinato neanche un centesimo. Però, all’insensibilità ed alla mancata considerazione dell’ASI di Cosenza – verso il nostro territorio - non ha corrisposto alcun qualificato intervento politico da parte del Comune di Castrovillari tendente a rivendicare la riqualificazione dell’area ai fini dell’attrazione di nuovi investimenti ed allocazione di insediamenti produttivi.
Così come non c’è stata, da parte del Comune di Castrovillari, una politica di promozione e convinto sostegno del Distretto Agroalimentare di Qualità della Piana di Cammarata che doveva anche essere, oltre un formidabile volano di sviluppo per la migliore imprenditoria agricola della Calabria, anche un elemento di promozione dell’occupazione legale nel settore primario.
In riferimento alle attività commerciali ed artigianali allocati nell‘Area PIP di Castrovillari, l’Amministrazione Comunale non ha messo in campo alcuna buona pratica amministrativa e di governo atta a favorire la gestione consortile dell’area in evidente stato di degrado, dal punto di vista della manutenzione e del decoro, ma anche dei limiti infrastrutturali che la caratterizzano.
Sul versante degli appalti pubblici, sia dei lavori che dei servizi, si registra una politica assolutamente miope ma anche poco trasparente da parte dell’Amministrazione Pubblica della città. Gare effettuate generalmente con il sistema del ribasso d’asta non hanno consentito di promuovere né occupazione locale ma anche – spesso – non hanno garantito il completamento delle opere realizzate a regola d’arte e nel rispetto dei diritti sindacali per i prestatori d’opera. I servizi dati in appalto vengono svolti con approssimazione scarsa qualità ed efficienza, con costi esosi per i cittadini e senza una sufficiente contropartita.
Gli interventi urbanistici realizzati che dovevano tendere alla riqualificazione dell’arredo urbano e degli spazi comuni in città, non solo non hanno avuto alcuna coerenza con la storia urbanistica di Castrovillari ma in molti casi si sono realizzate delle mostruosità dal punto di vista del contesto architettonico e storico, ma anche – talvolta – dal punto di vista puramente estetico ( Piazzetta Civitanova, Nuovo Cinema Vittorio, arredo urbano di Via Roma e Corso Garibaldi ) e con l’incompresibile assenso della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Storici.
Lo sviluppo urbanistico della città procede senza una logica razionale di costruzione di strutture ed infrastrutture a misura d’uomo e con tutte le compatibilità ambientali e di crescita armonica dei contesti urbani. Piani di lottizzazione e costruzione di nuovi edifici senza privilegiare le politiche pubbliche di sviluppo urbanistico razionale ed ecocompatibile della città. Nessun piano di recupero e riqualificazione urbana per i fatiscenti quartieri del centro ( Olivatello, San Vito, ecc.) accompagnate a politiche sociali di accoglienza ed integrazione delle famiglie di migranti che vi abitano insieme ai residenti spesso anziani.
Nessun intervento, o intenzione, di decongestionare il traffico cittadino per favorire la mobilità urbana realizzando l’infrastruttura viaria, peraltro prevista nello strumento urbanistico, parallela al Viale del Lavoro in ingresso da sud.
Questa città che era storicamente il centro di promozione di eventi culturali, politici e di intrattenimento, attrattore per l’area del Pollino ma anche, talvolta, per l’intera Provincia di Cosenza registra un preoccupante arretramento. Si preferisce dilapidare risorse per promuovere improbabili “Fiere Campionarie” con dimensioni e qualità da “mercatino rionale” anziché mettere in campo vere e proprie politiche di promozione e marketing delle produzioni locali anche di alta qualità e dell’area protetta.
Quella che sarebbe dovuta essere la “Città del Parco” non promuove politiche di consenso delle popolazioni e sostegno al governo dell’area protetta. Non contribuendo così ed in alcun modo a favorire lo sviluppo economico e sociale dell’area protetta.
In questo contesto di grave crisi economica e sociale del Paese, accompagnato dalle politiche economiche del governo di centro-destra, con pesanti tagli ai trasferimenti alle autonomie locali, si imporrebbe invece la ricerca dell’affermazione di buone pratiche amministrative e di governo della cosa pubblica affinché si potesse efficacemente contrastare la crisi. Dare risposte adeguate alla disoccupazione ed ai livelli di povertà ed emarginazione sociale crescenti.
La nostra Organizzazione fa appello alla società civile, alle forze politiche democratiche affinché si promuovano politiche di concertazione e confronto partecipato con l’Amministrazione pubblica di Castrovillari al fine di ridare speranza di sviluppo economico, sociale e civile alla nostra città.
Castrovillari, 7 gennaio 2011
Segreteria Confederale
CGIL Camera del Lavoro Territoriale
Castrovillari
Silvano Lanciano
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