''Ho presentato, agli assessorati regionali competenti, una interrogazione a risposta scritta per chiedere quali iniziative intendano mettere in atto al fine di evitare la costruzione, nell'area ASI del comune di Castrovillari (Cs), di un impianto privato di trattamento di rifiuti e scarti di lavorazioni, anche altamente pericolosi, di industrie peraltro non presenti sul territorio''.
Questo e l'intervento di ferdinando Aiello (SEL) consigliere regionale della Calabria.
''L'urgenza del mio intervento - dice Aiello - e' motivata dalle consapevolezza, gia' esplicitata da Sindaci del territorio, Associazioni professionali di categoria, Sindacati, Associazioni e Comitati di cittadini, che tale opificio industriale rappresenterebbe una minaccia grave per le attivita' agroalimentari del comprensorio mettendo a rischio l'occupazione di tante migliaia di lavoratori''. ''Difatti, stando ai dati progettuali, questo impianto dovrebbe lavorare, anche attraverso combustione e trattamenti chimici, piu' di mille tipologie di rischiosi rifiuti solidi e liquidi, emettendo inquinanti in atmosfera e producendo - sostiene Aiello - pericolose ceneri che rappresenterebbero un concreto rischio sia per la salute degli abitanti che per le coltivazioni e le lavorazioni alimentari presenti nell'area interessata''. ''Per di piu' - agiunge Aiello - la zona ASI prescelta e' posta al centro del Distretto Agroalimentare di Qualita' di Sibari, istituito con apposita legge regionale che ne protegge la salubrita' e l'integrita', in cui sono coltivati prodotti a loro volta tutelati dal marchio IGP e DOP e prodotti biologici, e, proprio perche' area qualificata da attivita' agricole di pregio, tutelata anche dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Cosenza''.
Questo e l'intervento di ferdinando Aiello (SEL) consigliere regionale della Calabria.
''L'urgenza del mio intervento - dice Aiello - e' motivata dalle consapevolezza, gia' esplicitata da Sindaci del territorio, Associazioni professionali di categoria, Sindacati, Associazioni e Comitati di cittadini, che tale opificio industriale rappresenterebbe una minaccia grave per le attivita' agroalimentari del comprensorio mettendo a rischio l'occupazione di tante migliaia di lavoratori''. ''Difatti, stando ai dati progettuali, questo impianto dovrebbe lavorare, anche attraverso combustione e trattamenti chimici, piu' di mille tipologie di rischiosi rifiuti solidi e liquidi, emettendo inquinanti in atmosfera e producendo - sostiene Aiello - pericolose ceneri che rappresenterebbero un concreto rischio sia per la salute degli abitanti che per le coltivazioni e le lavorazioni alimentari presenti nell'area interessata''. ''Per di piu' - agiunge Aiello - la zona ASI prescelta e' posta al centro del Distretto Agroalimentare di Qualita' di Sibari, istituito con apposita legge regionale che ne protegge la salubrita' e l'integrita', in cui sono coltivati prodotti a loro volta tutelati dal marchio IGP e DOP e prodotti biologici, e, proprio perche' area qualificata da attivita' agricole di pregio, tutelata anche dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Cosenza''.
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