CASTROVILLARI – (Comunicato stampa) «In una delle ultime riunioni svoltesi nella sala-giunta del Comune di Castrovillari, all’epoca delle estenuanti ed inconcludenti discussioni sull’istituenda provincia del Pollino e della Sibaritide, mi rivolsi al Sindaco di Cassano Jonio, ostinato paladino della “grande” provincia che avrebbe dovuto includere Rossano, Corigliano ed il Basso Jonio, con capoluogo Sibari, contrastante il progetto della provincia “al di qua” del Crati, con capoluogo Castrovillari, con queste parole: “Caro Gianluca, ricordati che questa proposta si rivelerà fallimentare e sarà come un abbraccio mortale che stritolerà Cassano, Sibari, Trebisacce e tutti i paesi dell’Alto Jonio!”». E' quanto scrive Giovanni Donato, Componente della Direzione Provinciale Pd, che aggiunge: «Mi dispiace di essere stato un profeta di sventura: del resto era facilmente prevedibile immaginare, vista la schiacciante superiorità economica e politica di Rossano e Corigliano, quello che, in seguito, sarebbe successo.
Primo: la mancata realizzazione dell’aeroporto di Sibari e dell’interporto di Castrovillari; secondo: la chiusura di un importante presidio sanitario come la clinica di Sibari; terzo: la mancata collocazione, a Sibari, della sede dl Polo Agroalimentare;
quarto: l’appropriazione della denominazione di “ porto di Corigliano” di quello scalo marittimo che era, da sempre, stato progettato come “porto di Sibari”; quinto: il declassamento e relativo depauperamento del presidio ospedaliero di Trebisacce!
Ora, addirittura, quello che i Castrovillaresi e la gente del Pollino avevano definito “il grande buco”, sin dagli anni ottanta, riferendosi all’enorme divario geografico, territoriale, economico, strategico, sociale, fra l’immensa provincia di Cosenza e quelle di Potenza e Matera, fra la Calabria del Nord e la Lucania, che avrebbero voluto “riempire” con l’istituzione di una nuova provincia-cerniera che rappresentasse la rivalutazione e la rinascita di vaste aree interne e costiere, da parte Vostra, dopo che i Vostri predecessori e qualcuno ancora “in servizio”, l’avevano misconosciuto, si sta isterilendo e rivelando solo come un disperato tentativo di “mera” secessione.
Gli eventi di questi giorni ci convincono, ancor di più, che l’istituzione della provincia della Calabria del Nord, con capoluogo Castrovillari o Castrovillari- Sibari, avrebbe rappresentato una pietra miliare per lo sviluppo di questi nostri territori che ora arrancano, cercando di difendere, con i denti, quanto ancora è rimasto.
Alla luce della situazione attuale dimostriamo, come Classe politica, di avere un sussulto d’orgoglio: mettiamo da parte tutte le rivalità che ci hanno portato a questo triste stato e ripristiniamo quell’antico e primigenio spirito di unità che, per anni, ci ha posto all’attenzione della Politica e dei Parlamenti regionali e nazionali e confrontiamoci con l’ostinazione di un Presidente e di una Giunta regionali che cercano, dilatando ad arte ed a dismisura l’emergenza finanziaria, di spostare l’asse di sviluppo della nostra Regione verso aree ben definite. Facciamo capire a questi sordi Amministratori regionali, sperando che non trovino sponda in quelli locali e di parte, che il “grande buco” deve essere colmato con interventi strutturali, con una Sanità capillare ed efficiente, con una viabilità moderna e funzionale, con le ferrovie e l’aeroporto, altrimenti i confini della Calabria potrebbero, veramente ed inesorabilmente, fermarsi lungo il corso del Crati!».
Primo: la mancata realizzazione dell’aeroporto di Sibari e dell’interporto di Castrovillari; secondo: la chiusura di un importante presidio sanitario come la clinica di Sibari; terzo: la mancata collocazione, a Sibari, della sede dl Polo Agroalimentare;
quarto: l’appropriazione della denominazione di “ porto di Corigliano” di quello scalo marittimo che era, da sempre, stato progettato come “porto di Sibari”; quinto: il declassamento e relativo depauperamento del presidio ospedaliero di Trebisacce!
Ora, addirittura, quello che i Castrovillaresi e la gente del Pollino avevano definito “il grande buco”, sin dagli anni ottanta, riferendosi all’enorme divario geografico, territoriale, economico, strategico, sociale, fra l’immensa provincia di Cosenza e quelle di Potenza e Matera, fra la Calabria del Nord e la Lucania, che avrebbero voluto “riempire” con l’istituzione di una nuova provincia-cerniera che rappresentasse la rivalutazione e la rinascita di vaste aree interne e costiere, da parte Vostra, dopo che i Vostri predecessori e qualcuno ancora “in servizio”, l’avevano misconosciuto, si sta isterilendo e rivelando solo come un disperato tentativo di “mera” secessione.
Gli eventi di questi giorni ci convincono, ancor di più, che l’istituzione della provincia della Calabria del Nord, con capoluogo Castrovillari o Castrovillari- Sibari, avrebbe rappresentato una pietra miliare per lo sviluppo di questi nostri territori che ora arrancano, cercando di difendere, con i denti, quanto ancora è rimasto.
Alla luce della situazione attuale dimostriamo, come Classe politica, di avere un sussulto d’orgoglio: mettiamo da parte tutte le rivalità che ci hanno portato a questo triste stato e ripristiniamo quell’antico e primigenio spirito di unità che, per anni, ci ha posto all’attenzione della Politica e dei Parlamenti regionali e nazionali e confrontiamoci con l’ostinazione di un Presidente e di una Giunta regionali che cercano, dilatando ad arte ed a dismisura l’emergenza finanziaria, di spostare l’asse di sviluppo della nostra Regione verso aree ben definite. Facciamo capire a questi sordi Amministratori regionali, sperando che non trovino sponda in quelli locali e di parte, che il “grande buco” deve essere colmato con interventi strutturali, con una Sanità capillare ed efficiente, con una viabilità moderna e funzionale, con le ferrovie e l’aeroporto, altrimenti i confini della Calabria potrebbero, veramente ed inesorabilmente, fermarsi lungo il corso del Crati!».
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