Oggi in tribunale la causa di Riccardino

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CASTROVILLARI – Questa mattina nel Tribunale di Castrovillari verrà richiesta, da parte della famiglia D'Avanzo, una super perizia fatta da un pool di consulenti che siano “di fuori provincia e che abbiano competenze specifiche nel settore”.
Ciò è quanto anticipato dall'avvocato Rosanna Martellotta di Fagnano Castello, difensore della famiglia del piccolo Riccardino Pio D'Avanzo, che proprio oggi scenderà in campo per ottenere un ulteriore strumento capace di comprovare quanto finora conclamato: la responsabilità dei medici e dell'Asp.
I fatti risalgono alla nascita di Riccardino (che proprio oggi compie sette anni), quando, secondo la parte lesa, ci furono delle “carenze gravi che compromisero la salute del bambino”. Infatti, sempre secondo quanto la famiglia D'Avanzo cerca di dimostrare nelle aule del Tribunale, quel giorno i sanitari presenti in sala parto “non si accorsero della mancanza di ossigeno” che il neonato stava subendo (“era diventato cianotico e i medici non se ne sono accorti; il bambino è stato messo come un pacco su di una barella, sono trascorsi dei minuti che erano fondamentali per salvare il bambino”). Quindi l'accusa per il dott. Pietro Gervasi è quella di essere ritenuto “responsabile della sindrome di stress respiratorio con convulsioni neonatali”.
Così, dopo circa un anno e mezzo, periodo utile per eseguire tutte le perizie che hanno “accertato il danno”, il 22 gennaio 2005, dopo i tentativi bonari, i genitori di Riccardino chiedono un danno pari a 3milioni e 588mila 513euro per le cause sopra riportate e perché nel trasporto in ambulanza dall'Ospedale di Castrovillari all'Annunziata di Cosenza non era presente un medico pediatra.
«La particolarità di questa causa -afferma l'avvocato Martellotta- è il fatto che l'Azienda Sanitaria e quindi la Regione in questi anni abbia fatto beneficenze alla famiglia di Riccardino, organizzando anche solidarietà pubblica, facendo però sempre ferma opposizione alla causa risarcitoria».
In questi anni il Giudice ha disposto una Consulenza Tecnica d'Ufficio per accertare le responsabilità, cosa però che non ha soddisfatto a pieno la parte lesa che continua a voler vedere chiaro su una situazione che oggi è divenuta nota a tutta la nazione, con il piccolo Riccardino costretto a vivere lontano da casa per sottoporsi a costosissime cure di ossigeno terapia (in Florida), con tutte le conseguenze del caso.
La battaglia, vista la grossa somma di risarcimento richiesta, non sarà semplice e la stessa avvocato pensa che si potrebbe finire in Cassazione. Mamma Giulia Turchio, dal canto suo, resta ferma nell'idea di volere giustizia, promettendo di ricorrere a qualsiasi cosa qualora non la ottenesse.

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