Cala il sipario sulla XXIII Estate internazionale del folklore


E’ calato il sipario sulla 33^ Estate Internazionale del Folklore e del Parco del Pollino,
un’edizione, piena di emozioni,  di colori ma anche dolore investita dalla tragedia che ha colpito la
vicino Civita con la morte di 10 escursionisti a cui l’Associazione E.I.F.e il suo patron Antonio
Notaro, attraverso la chiusura di tre giorni della kermesse, ha tributato la propria vicinanza alle
vittime  e ai familiari. Vicinanza  dimostrata anche l’ultimo giorno del festival, espressa attraverso
la danza, la musica e la preghiera in un unico abbraccio, un'unica voce, quella del “Popolo del
Festival”. In oltre sei mila si sono ritrovati in piazza municipio in questa sorta di viaggio intorno al
mondo con la presenza dei gruppi provenienti dall’Africa, Polonia, Messico, Corea del Sud,
Francia, Martinica, Ecuador e naturalmente Italia, con il gruppo ospitante “Città di Castrovillari” e
Pro Loco di Castrovillari, che ha incollato il pubblico delle grandi occasioni per ben tre ore e mezza
emozionandosi, partecipando, vivendo, le varie nazioni ospiti della kermesse. Così come si è
emozionata Doris Cosma, coopresentatrice insieme al direttore artistico,  lei che nella sua terra, la
Romania, organizza il festival che quest’anno ha ospitato il Gruppo castrovillarese del direttore
Notaro. Dopo la parata iniziale, con la consueta coreografia di Tilde Nocera, sul palco le esibizioni
di tutti i gruppi. Ad aprire la serata a cui hanno portato il saluto, il sindaco di Castrovillari, Mimmo
Lo Polito, il Presidente del Consiglio, Piero Vico, quello della Pro Loco Cittadina, Eugenio Iannelli
e della F.I.T.P. regionale, Marcello Perrone,  le danze tipiche della provincia di Bourbonnais a nord
della Francia e quelle dell’Auvergnea sud con il gruppo “La Bourrée Gannatoise”  di Gannat,
gruppo a cui il direttore artistico è particolarmente legato perché fonte di ispirazione, nel lontano
1986, dell’attuale festival castrovillarese. Affascinato da ciò che succedeva in quella cittadina
d’oltralpe , decise di ricreare anche nella città del Pollino, insieme all’amico, Leonardo D’Agostino,
quelle atmosfere e quella partecipazione popolare che riuscivano a rianimare le lunghe giornate
d’estate. A seguire  la cultura della città di Cayambe (Ecuador), con il gruppo “Cuniburo cultural”, 
che ha diffuso allegria e la gioia di vivere proprie  del popolo ecuadoreño. Cambio di scena e
cambio d’abito per il direttore Notaro che ha vestito quelli di grande musicista accompagnando il
suo gruppo  “Città di Castrovillari”, cultore delle tradizioni popolari castrovillaresi, con
l’entusiasmo di tramandare  l’ideologia del compianto direttore, Aldo Schettini. Il viaggio si è poi
spostato nell’Asia orientale con la Corea del Sud con i ritmi, la leggiadria e le movenze delle
bellissime danzatrici dell’Università femminile di Seoul. Ed ancora una  carrellata di colori, musica,
danza e tradizioni, riti e usanze, miti e leggende del popolo Messico che si sono fuse con la cultura
e le tradizioni calabresi, del Gruppo della Pro Loco di Castrovillari, cultore attento delle tradizioni
popolari che si accinge a festeggiare i 90 anni; per passare al ritmo, la melodia, il predominio delle
percussioni tipiche delle Isole delle Antille con il gruppo della Martinica. Un mix di danze tra
l’Africa e l’Europa  a formare un complesso sincretismo fra schiavi e padroni e fra padroni e
schiavi". A chiudere la 33 Estate Internazionale del Folklore e del Parco del Pollino, la danza
popolare contadina delle regioni baltiche della Polonia o dell’antica Prussia. “Nonostante  siano
passati oltre sei lustri,  il Festival Internazionale del Folclore,  persiste , fiero, nel segno
dell’integrazione delle etnie e delle loro culture che lo fanno grande  e che ribadisce l’universalità di
alcuni valori come la Fratellanza e  la Pace fra i popoli.
(FOTO GIUSEPPE IAZZOLINO)

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