Questione Rifiuti, si incendia lo scontro politico

COMUNICATO STAMPA

Non accettiamo chiamate in correità.
Le ripetute uscite pubbliche di Domenico Lo Polito, le scomposte fughe in avanti temendo chissà
quali speculazioni politiche, denotano il grave imbarazzo per la clamorosa e vergognosa figura che
la Città di Castrovillari ha fatto nella vicenda della gestione dei rifiuti, figlia dell’inadeguatezza
dell’intera maggioranza e della loro azione amministrativa. 
Siamo stanchi di essere strumentalizzati da Lo Polito e dai suoi consiglieri che a giorni alterni,
cambiano giudizio su tutti e tutto; da pseudo ambientalisti a terroristi ambientali, da quelli del no a
tutto a speculatori politici, da incompetenti che nulla sanno e nulla capiscono, perché gli atti
ufficiali dicono cose diverse da quelle prospettate da noi a falsi profeti che vaticinano oscuri presagi
sulla gestione dei rifiuti, che poi Autorità superiori confermano! Oggi, invece, siamo chiamati a
stringerci attorno all’Amministrazione per assumerci responsabilità in una vicenda in cui siamo
vittime, come tutta la città, e non carnefici.
Da più tempo sosteniamo che Lo Polito e la sua maggioranza sta scrivendo pagine buie della storia
politica della città di Castrovillari, e questo, senza speculazione politica, ma leggendo gli atti
ufficiali, non ultimo il provvedimento a firma del Prefetto dott. Tomao, che amaramente conferma
ciò che a più riprese abbiamo pubblicamente denunciato. Mai, e ripetiamo mai, la città è stata
destinataria di un provvedimento come quello recapitato nei giorni scorsi.
Chissà quale passo delle Sacre Scritture dovrà invocare Domenico Lo Polito per ottenere la piena
assoluzione.
Chissà quale Padre della Chiesa “correrà” in soccorso del primo cittadino e della sua maggioranza.
Quello che stiamo vivendo non è un fulmine a ciel sereno, infatti, già nei giorni di preparazione
dell’imponente manifestazione contro la riapertura della discarica di Campolescio, sindacati,
operatori agricoli, imprenditori e forze politiche avevano denunciato le possibili infiltrazioni della
malavita organizzata nella gestione della discarica, ma nulla è stato fatto, non una parola fu
profferita da Lo Polito, anzi attacchi, risatine di scherno, fughe per precedere il corteo dei
manifestanti al fine di impedire l’accesso in discarica – reso possibile dalle Forze dell’Ordine
presenti -, solita supponenza ed arroganza. Oggi, invece, dopo che ha coperto Castrovillari di
sozzura invoca l’unità ed il senso di responsabilità ergendosi a paladino della legalità!
L’ordinanza contingibile ed urgente, adottata dal sindaco, Domenico Lo Polito, pubblicata nel tardo
pomeriggio di ieri, spacciata come atto eroico, è solo un atto necessario ed obbligatorio,
conseguenza dell’intervento, ad opera del Prefetto dott. Tomao, di interdizione della società che
gestisce la raccolta dei rifiuti e la discarica di Campolescio.
Il sindaco, si ribadisce, è stato costretto ad interrompere immediatamente il rapporto in essere con
la società, per evitare ben più gravi e penose conseguenze.
L’amara verità è che se non fosse intervenuto il provvedimento prefettizio tutto sarebbe rimasto
come prima, Lo Polito e la sua maggioranza storditi dai bagordi per le ripetute inaugurazioni, a
questo punto in preda all’ansia per il prossimo taglio di nastro della “casa dei saperi e dei sapori”,
frastornati dai postumi dell’euforia del carnevale, mettono penosamente in scena una farsa per camuffare le loro responsabilità e dell’intera amministrazione, rievocando, in chiave moderna, il
capolavoro del grande Monicelli, l’Armata Brancaleone.
Il culmine di questa drammatica vicenda, unica nella storia della città, richiama alla memoria dei
più avveduti, tutte le stranezze che hanno caratterizzato la vicenda della gestione dei rifiuti a
Castrovillari. Proroghe, disservizi, procedure negoziate, ancora disservizi, tassa sui rifiuti ai
massimi, cittadini esasperati, contenziosi, il tutto “nelle more (infinite) di indizione della nuova
gara a procedura aperta”! Ma quando si procederà a regolarizzare il servizio con un bando
europeo?  Forse si vuole aspettare l’ultimazione dei lavori di ampliamento della capacità di abbanco
della discarica di Campolescio per rendere più “seducente e stuzzicante” il servizio?
Perché per aggiudicare il servizio per pochi mesi si sono rese necessarie due diverse procedure
negoziate?
Per rinfrescare la memoria: la prima procedura negoziata fu indetta a ridosso delle festività
natalizie, con la partecipazione ad invito, da parte del responsabile del settore tecnico, di 7 società e
tra queste non figurava la ditta oggetto del provvedimento interdittivo prefettizio. La società
Calabria Maceri, unica partecipante, con un ribasso dello 0,01%, si aggiudicava la gara, ma,
stranamente, non concludeva il contratto.
Nella seconda procedura, sono state invitate 11 società, tra le quali nuovamente Calabria Maceri
che, questa volta, ha ritenuto di non partecipare; anche in questa occasione è pervenuta all’Ente una
sola offerta, questa volta da parte della E-Log s.r.l.
A questo punto ci si chiede:
chi è il responsabile del procedimento? Perché e chi ha deciso di invitare la E-Log s.r.l.? Quali sono
stati i criteri adottati per individuare le società da invitare? Chi ha firmato le lettere di invito?
Si tratta di atti di mera gestione o traduzione di indirizzi politici? I consiglieri comunali che
formano la maggioranza che sorregge Domenico Lo Polito, hanno avuto un ruolo in questa
vicenda? Eppure voci, come quelle richiamate dalla stampa, raccontano di uno strano via vai di
consiglieri comunali di maggioranza e di altri soggetti in sala Giunta nei giorni precedenti la scelta
delle società da invitare.
Nell’eroica ordinanza sindacale, obbligata dalla “volontà” prefettizia, si legge che dopo un mese di
affidamento diretto del servizio, si ricorrerà nuovamente alla procedura negoziata, invece di indire
una regolare procedura aperta che garantisca maggiori tutele alla comunità ed un concreto e
regolare svolgimento del servizio per 5 anni.
Le modalità utilizzate per individuare la società che deve prestare il servizio di raccolta dei rifiuti
hanno dimostrato la loro inaffidabilità e vulnerabilità in un settore in cui, come da sempre da noi
denunciato, le infiltrazioni criminali e/o mafiose sono un pericolo concreto.
L’incapacità dimostrata in questa vicenda non ci lascia tranquilli ed è per questo che invochiamo
nuovamente l’intervento del Prefetto per monitorare l’operato di chi è chiamato a sbrogliare questa
penosa matassa.
Un invito alla responsabilità ci sentiamo di rivolgerlo noi al primo cittadino, alla sua maggioranza,
alla sua Giunta e ai suoi pseudo consulenti, ascoltate ciò che 15.000 castrovillaresi vi chiedono:

dimettetevi ed andate a casa, giù la testa, restituite dignità alla città, avete perso ogni credibilità e,
pertanto, oltre non si può e non si deve.
Il coordinamento politico delle liste civiche

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