Il Pollino enogastronomico si presenta, ampi consensi tra i giornalisti italiani e stranieri

Il Pollino è una terra da scoprire dal vivo. Da gustare nelle sue produzione agroalimentari di eccellenza, declinate nei sapori che ricalcano una biodiversità ed un gusto unici nel suo genere. Una terra dove il viaggiatore è subito parte di un comunità con i suoi ritmi, le sue tradizioni, che si offrono, si fanno conoscere, vivere da chi ha la volontà di calarcisi dentro. Paesaggio fantastico, fortemente tutelato ma altrettanto antropizzato, con quella sintonia tra uomo e natura capace di realizzare sviluppo, turismo, enogastronomia di qualità proprio perché innestata in un parco nazionale tra i più grande d’Italia. Due regioni, Calabria e Basilicata, che nel Parco Nazionale del Pollino offrono sapori autentici frutto di una unità che puoi gustare stando comodamente seduto a tavola.

E’ un po’ la sintesi dell’Educational aperto a giornalisti italiani e stranieri, ad opinion leaders ed operatori di settore, che il Parco Nazionale del Pollino, presieduto da Domenico Pappaterra, ed il Gal Pollino Sviluppo, diretto da Francesco Arcidiacono, hanno voluto promuovere nello scorso fine settimana attraverso la collaborazione con VinoCalabrese.it ed Avi Communication che ne hanno curato la progettazione. Un viaggio alla scoperta della filiera enogastronomica di qualità radicata nell’esperienza promozionale di Pollino People Experience, la rete delle eccellenze dell’area protetta calabro – lucana, ormai divenuto il brand ufficiale da promuovere nei contesti nazionali ed internazionali.

Un viaggio diviso in due giorni che ha portato il nutrito gruppo di giornalisti ad incontrare le comunità, gli uomini e le donne, che amano, lavorano e vivono nel Pollino seguendo un percorso che partendo da Castrovillari è passato per Saracena, Civita, Campotenese e Mormanno. Una giornata è stata dedicata interamente al vino ed all’accoglienza turistica. La seconda alla filiera agroalimentare di qualità e alla ristorazione gourmet. Un cammino fatto “dal vivo” alla scoperta delle aziende e delle storie, dei vissuti e delle esperienze che fanno del Pollino una terra con sapori, cibo, vino e gente unica al mondo.

Si è partiti da Castrovillari con la visita alle Cantine Ferrocinto, accompagnati dall’enologa Silveria Sammartano, dove nell’affascinante pancia del Palazzo Salituri i giornalisti accreditati hanno degustato i vini realizzati con le uve identitarie del Pollino, il magliocco a bacca rossa, il montonico a bacca bianca. Profumi e sapori di un ecosistema unico baciato dal sole, protetto dalla catena montuosa del Parco nazionale, che guarda verso il mare dello jonio dove nascono alcuni dei vini della Dop Terre di Cosenza. Il Pollino è terra di vini importanti, alcuni, come il Moscato Passito al Governo di Saracena, è un patrimonio identitario riconosciuto persino da Slow Food che lo ha insignito dell’etichetta di Presidio. Il suo disciplinare si perde nella notte dei tempi, ma ha resistito ai secoli grazie alla passione di tanti uomini che tra i vicoli della kasbah di Saracena ne conservano ricetta e metodologie, riportandolo agli antichi splendori grazie all’Associazione dei Produttori del Moscato di Saracena, presieduta da Luigi Viola, che oggi vede ben sei cantine differenti impegnate nella produzione e produzione di questa eccellenza in bottiglia. Feudo dei Sanseverino, Cantine Viola, Diana, Gallicchio, Pandolfi e Ferrara sono le storie e le esperienze di produzione che hanno raccontato la tecnica di vinificazione del Moscato di Saracena al gruppo di esperti di settore che, con l’ausilio dell’Ufficio Turistico del Comune di Saracena, sono stati accolti tra il fascino del centro storico.

In serata la carovana dell’educational è arrivata nel Comune di Civita, ospiti della rete di ospitalità diffusa realizzata nel comune arbereshe dal Consorzio Turistico Borghi del Pollino, presieduto da Gianluca Colaci. Nel paese dei comignoli e delle case kodra i giornalisti, accolti dal Presidente dell’Ente Parco, Pappaterra e dal direttore del Gal, Arcidiacono, hanno potuto degustare i piatti tipici della tradizione contadina accompagnati dai vini della cantina Masseria Falvo 1727.

Un evento che per le istituzioni coinvolte è stato il prologo di ciò che sarà la programmazione sul territorio per Expo 2015, con la precisa volontà di raccontare al meglio la ricchezza enogastronomica della montagna del Sud. Un viaggio nello scrigno del Pollino in tutta la sua bontà, incastonata in panorami naturalistici unici. Come la Cooperativa Agricola di Campotenese, presieduta da Antonio Armentano, nata alla fine degli anni ’70, e che ancora oggi vive e produce bontà casearie ed insaccati a mille metri d’altezza, dove l’educational è arrivato sabato 21 febbraio prima di concludersi presso l’agriturismo Vecchio Fienile di Mormanno, curato da Paolo Perrone, con un pranzo a quattro mani realizzato dagli chef Federico Valicenti e Peppe De Marco (lucani), Gaetano Alia e Gennaro Di Pace (calabresi).

Alla loro tavola i circa 60 ospiti (giornalisti nazionali, stranieri, regionali) e gli opinion leaders presenti (tra i quali Florindo Rubettino, Nicola Fiorita, presidente regionale Slow Food Calabria, Silvio Greco, docente Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo), insieme ai Sindaci dei territori coinvolti, Mario Albino Gagliardi, Sindaco di Saracena, Alessandro Tocci, Sindaco di Civita, Guglielmo Armentano, Sindaco di Mormanno, hanno gustato il menù proposto dagli chef che ha reinterpretato la filiera enogastronomica del Pollino nella sua interezza. Dall’antipasto con il pastore siero e ricotta realizzati dal vivo all’antica maniera, prima di adagiarli sul pane di Cerchiara di Vito Elisa, alla selezione di salumi dell’Azienda Asid ed i formaggi dei Dolci Pascoli. La passata di verdura con salsiccia di Federico Valicenti (ristorante Luna Rossa di Terranova di Pollino) ha aperto il pranzo a tavola, seguito dal primo di Gennaro Di Pace (Osteria porta del Vaglio di Saracena) che ha proposto agli ospiti la lagana di farina Carosella aglio, olio e peperoncino con passato di lenticchia di Mormanno e polvere di pancetta. Peppe De Marco (Ristorante da Peppe a Rotonda) e Gaetano Alia (Locanda di Alia di Castrovillari) hanno rispettivamente servito come secondo piatto il tortino di papate e salsiccia pezzente su crema di formaggi lucani e peperone crusco di Senise, ed il caciocavallo caldo con marmellata di peperoncino. A fine pasto sempre Gaetano Alia ha servito un’ insalata di fichi con il cioccolato bianco e noci, prima del Bocconotto di Mormanno all’amarena realizzato da una pasticceria del luogo. Il paniere Pollino People Experience che raccoglie anche il Moscato di Saracena quanto la Melanzana rossa di Rotonda e il fagiolo bianco, ma anche le confetture ed il miele delle aziende che lavorano nell’area protetta, i prodotti da forno che scandiscono il ritmo delle feste e della vita delle comunità del Pollino, i liquori ed i rosoli, l’olio e le sue tante aziende che utilizzano le cultivar identitarie dei pendii calabro – lucani, sono stati mostrati agli operatori di settore attraverso un allestimento che ha radunato oltre venti etichette diverse ed altrettanti packaging aziendali.

[ AVI Communication ]
di Vincenzo Alvaro

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