Il Pollino dal vivo, l'enogastronomia di qualità si presenta

C’è la ricchezza dei saperi e dei sapori di un tempo. La tradizione enogastronomica che oggi è diventata innovazione nel pieno rispetto della tradizione. L’identità territoriale, le minoranze linguistiche, i presidi Slow Food. Il tutto incastonato in un parco che è l’area wilderness più importante del Sud. E’ questa la mappa esperienziale che il Parco Nazionale del Pollino presenterà ai cinquanta ospiti (tra giornalisti di settore ed opinion leaders) che sono in arrivo nell’area protetta calabro-lucana per partecipare da venerdì all’educational sulla filiera dell’enogastronomia locale di qualità.

Due giorni in giro tra i territori di Castrovillari ammirando la catena montuosa del Pollino che domina i vigneti innestati sulle colline, prima di risalire verso l’entroterra del Moscato Passito al Governo di Saracena, Presidio Slow Food, ed ammirare il fascino delle cantine custodite tra i vicoli della kasbah di Saracena. Ma anche natura ed identità culturale in casa degli arbereshe con la tappa a Civita tra le rocce delle Gole del Raganello, il Ponte del Diavolo e le case kodra, mangiando alla tavola degli albanesi del Pollino e vivendo la tradizione di un popolo che ha saputo tramandare spiritualità e lingua alle nuove generazioni.

Il Parco Nazionale del Pollino, presieduto da Domenico Pappaterra, e la rete del Gal Pollino Sviluppo, diretto da Francesco Arcidiacono, ai giornalisti ospiti mostreranno anche tutto il lavoro di conservazione e sviluppo sostenibile che si sta promuovendo sul territorio, mostrando il volto, le storie e le esperienze di coloro che vivono, lavorano e dunque amano la montagna del Sud, il Pollino. Dai pianori di Campotenese, dove la tradizione agricola di un tempo oggi è divenuta realtà consolidata nelle aziende che realizzano prodotti caseari ed insaccati di qualità a km0, fino alle realtà della zona di Mormanno dove la lenticchia ed il bocconotto sono i tratti identitari della terra e della sua manualità.

Un viaggio alla scoperta di tutto il buono che offre la montagna del Sud accarezzata sulle cime dall’imponenza dei Pini Loricati, simbolo del Parco Nazionale più grande d’Italia, che si concluderà a tavola in uno scenario mozzafiato dove gli chef Federico Valicenti e Peppe De Marco (lucani), Gaetano Alia e Gennaro Di Pace (calabresi) reinterpreteranno la filiera enogastronomica del Pollino nella sua interezza a tavola con un pranzo dove, i protagonisti, saranno i prodotti identitari di questa terra meravigliosa. La farina carosella, che tanti mulini lucani e calabresi continuano a produrre, e la lenticchia di Mormanno, il Moscato di Saracena quanto la Melanzana rossa di Rotonda e il fagiolo bianco, ma anche le confetture ed il miele delle aziende che lavorano nell’area protetta, la fragranza del pane di Cerchiara ed i prodotti da forno che scandiscono il ritmo delle feste e della vita delle comunità del Pollino, i liquori ed i rosoli, l’olio e le sue tante aziende che utilizzano le cultivar identitarie dei pendii calabro – lucani, il Peperone di Senise saranno mostrati agli operatori di settore nel paniere Pollino People Experience che raccoglie il meglio che l’area protetta possa esprimere in campo agroalimentare.

Arriveranno da tutta Italia e dall’estero, in rappresentanza delle testate più importanti nazionali e di quelle specializzate sull’enogastronomia, gli ospiti di questo viaggio per conoscere il Pollino dal “vivo”. Ad iniziare dai quotidiani nazionali come Il Mattino, la Repubblica, al settimanale L’Espresso, il mensile Gambero Rosso, ma anche le riviste di settore on line come Gnamm, Internet Gourmet, Identità Golose, Luciano Piganataro.it, Face.com, Cronache di Gusto, passando per i quotidiani e le tv regionali rappresentati in gran numero. Nel drappello di giornalisti accreditati alla due giorni, nata come produzione di VinoCalabrese.it e AviCommunication, ci saranno anche ospiti stranieri come Ole Udsen e Paul Blake, Mauro Bocchicchio (Consortium Paris – Francia) insieme ad Umberto Gambino della Rai e Mario Busso curatore della guida Vini Buoni d’Italia.

[ AVI Communication ]
di Vincenzo Alvaro

Commenti