Analisi della problematica randagismo in città.

Riceviamo e pubblichiamo
Come è ormai risaputo, gli organi preposti ad affrontare il problema randagismo sono i Comuni e le Asl. Questo è quanto stabilito dalla Legge.
Tanti gli incontri tra l’associazione, dirigenti e assessori del comune di Castrovillari preposti al problema randagismo, tantissime le promesse, pochi gli interventi da parte del Comune per i problemi connessi al fenomeno . Alla data attuale a Castrovillari tanti sono ancora i branchi di cani randagi.
A nostro avviso questo dimostra che qualcosa ancora non funziona.
In continuità con il passato escono poi i soliti articoli dell’amministrazione comunale di turno a sostenere che tutto va bene mentre si continua ad affrontare il problema ancora in modo emergenziale e spesso ci si dimentica di ricordare almeno le numerose toppe che le associazioni mettono alle incapacità gestionali di chi dovrebbe intervenire sulla problematica.  
Analizzando i vari interventi in materia dell’amministrazione comunale occorre ricordare innanzitutto la scellerata ordinanza del sindaco Lo Polito (agosto 2012) sul divieto di accesso dei cani e dei loro proprietari nell’area verde più grande della città poi modificata in seguito all’intervento della nostra associazione. Nota positiva si può considerare, invece, l’Ordinanza del sindaco sull’obbligo di raccolta delle deiezioni dei cani da parte dei loro proprietari e l’installazione delle toilette per cani in varie parti della città.
Importante è stata l’attenzione da parte dell’amministrazione sul “regolamento comunale sul benessere degli animali” che l’associazione da anni chiede di redigere e approvare. A tal proposito occorre dire come nella bozza del Regolamento sono presenti  molte osservazioni e richieste fatte dall’associazione (ufficio diritti degli animali, commissione comunale sui diritti degli animali, cane di quartiere, divieti di utilizzo degli animali in mostre e fiere , la previsione dei cimiteri di animali , etc). Ora bisogna approvarlo e utilizzarlo come strumento importante per la lotta al randagismo e per garantire una corretta convivenza tra cittadini e animali. Sul Canile  Municipale si ricorda invece che, l’associazione “Solidarietà e Partecipazione” da anni contribuisce a garantire una migliore ospitalità dei cani, evidenziando e sollecitando interventi strutturali migliorativi.In questi anni nel canile numerose sono state le attività di supporto pratico ed economico da parte dei volontari dell’associazione. In particolare, nell’anno 2013 per circa due mesi l’associazione ha affrontato le spese per le  cure dei cani del canile rifugio nell’indifferenza generale e ha sollecitato il comune sulla necessità e obbligatorietà di un veterinario e medicine nella struttura rifugio.
Come non evidenziare il blocco delle sterilizzazioni determinato dalla decisione assurda dell’ufficio ambiente di chiudere il canile sanitario, con il conseguente aumento dei cani randagi in città. Anche qui se non ci fosse stata la determinazione dell’associazione a far capire l’importanza di riaprire il canile sanitario e la necessità della ripresa delle sterilizzazioni per arginare il fenomeno randagismo ci troveremmo di fronte ad una situazione ancora più drammatica di quella odierna.
Sempre nel canile comunale va migliorata la situazione precaria che, ancora ad oggi vede la presenza, insufficiente, di un solo operaio dipende comunale che lavora in un canile che  ospita circa 150 cani . Struttura che senza la turnazione dei volontari delle varie associazioni compresa la nostra avrebbe trovato una sicura chiusura con grave danno per gli animali ospitati e gravi problemi economici per il comune di Castrovillari che dovrebbe altrimenti spendere più soldi per trasferire e mantenere i cani in strutture private . Il  Canile  Municipale rappresenta un indispensabile servizio per affrontare il fenomeno del randagismo canino per questo si chiede che con maggior forza e volontà  nello specifico il “canile sanitario” venga difeso dal governo comunale nelle sedi competenti visto che un recente decreto sui canili della regione Calabria ha previsto la riduzione dei canili sanitari a soli 2 unità nella provincia di Cosenza.
In merito poi al progetto di adozione dei cani del canile con il supporto dell’Enpa nazionale (adottati al nord) riteniamo che  che questo non sia il solo modo per contrastare il randagismo . Certo ben  vengano nuove iniziative di adozione  ma non bisogna dimenticare che il problema va affrontato in modo più ampio. E’ necessaria infatti un’azione continua e capillare sul territorio e non interventi sporadici e occasionali come avviene purtroppo ancora oggi. Occorrono interventi seri e più incisivi in materia di randagismo ( anagrafe canina, monitoraggio del territorio, sterilizzazioni, controlli, sanzioni etc.). La ricetta la sbandieriamo da anni e non può non comprendere la serietà, la responsabilità e l’ascolto di chi si occupa del problema. Insomma anche su questa tematica occorrono meno proclami e più fatti.


Gruppo “Passione Animali” dell’associazione “Solidarietà e Partecipazione”


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