RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Prendiamo spunto da un comunicato stampa in difesa dell’ospedale di Cetraro, il cui laboratorio
ha 4 tecnici, per chiarire che quello di Castrovillari, comunque non ne dispone di tredici. Con la
consapevolezza di evitare la solita “guerra fra poveri” e la cattiva informazione è opportuno fare
alcune precisazioni: nei 13 tecnici riportati nell’articolo, sono stati compresi anche le 4 unità di
Mormanno, trasferite a Castrovillari solo in occasione della transitoria chiusura dell’ospedale a
causa del terremoto ora riaperto. Si deve precisare, altresì, che in concomitanza del sisma 2 tecnici
di Castrovillari erano stati trasferiti proprio a Cetraro, in maniera transitoria, e quindi il rientro è
stato un atto assolutamente legittimo. Per il 27 maggio è intanto prevista la sottrazione definitiva, e
questa si “arbitraria”, di un’altra unità sempre in favore del nosocomio di Cetraro; aggiungendo a
ciò la prematura scomparsa di un’altra unità risulta evidente che i dati pubblicati sono errati.
Ci domandiamo pertanto come mai, in assenza di una graduatoria provinciale, nell’ambito del
personale dell’ASP, si stia sempre attingendo da Castrovillari, dove, ad oggi, gravita tutto il carico
di lavoro delle urgenze della ex ASL n° 2 del Pollino, dopo la chiusura di tutti e tre gli altri pronto
soccorsi dell’area. Forse prima di disporre trasferimenti da Castrovillari, complessivamente affetta
da cronica carenza di personale, bisognerebbe fare le opportune considerazioni e verifiche in modo
da constatare come in realtà il personale di laboratorio complessivo sia più numeroso in altre ex
ASL.
Cogliamo l’occasione per ribadire che l’ospedale di Castrovillari attualmente dispone di 130 posti
letto (Day Hospital compresi), invece dei 223 previsti; che presenta un organico deficitario di
33 medici 81 infermieri e 42 oss; che non riesce ad aprire le sale operatorie; che ha un pronto
soccorso con soli 4 medici che turnano sulle 24 ore (con una media di circa 56 accessi giornalieri);
un ortopedia ed una pneumologia con soli 2 medici; la chiusura dello storico reparto di otorino; il
declassamento di oncologia che è stata la “più produttiva della provincia” (attualmente con 2 soli
medici); la mancanza di personale per far funzionale l’emodinamica pur costata 2 milioni e mezzo
di euro, e così via…
Riteniamo pertanto che siano necessarie chiarezza e trasparenza anche nel comunicare i dati, in
relazione alla definizione degli organici ed alla distribuzione delle risorse. Sappiamo che l’area
del Pollino non arriva neanche ai 2 posti letto per 1000 abitanti a fronte di una media nazionale
di 3,7. Il nostro auspicio, infine, è che le istituzioni sanitarie e politiche lavorino per garantire i
livelli di essenziali assistenza in modo equo e trasparente al fine di garantire il diritto alla salute
costituzionalmente garantito e non mossi da altri fini.
Coordinamento politico Liste Civiche
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