La faccia tra le mani
i graffi sui seni
niente più lacrime a lavarti la pelle
guardi nel vuoto e immobile tremi

e un gelo ti inchioda
povero fiore reciso e calpestato
sbattuto per terra
abusato ed umiliato

fatichi a respirare
non riesci più ad alzarti
non sai riaprire gli occhi
e immobile tremi…

è un esplodere di dolore
un oceano di rabbia
un grido di vergogna
un urlo silenzioso, gelido e dolente
che lacera la notte
e cresce lentamente

e niente più parole
e risate con le amiche,
quelle scarpe favolose,
quei brividi d'amore.


Commenti