Kate ha ottenuto l'asilo politico

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Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della campagna umanitaria per salvare Kate Omoregbe, ha reso noto, in una breve nota, di aver di nuovo poco fa parlato con la ragazza nigeriana che dopo essere stata scarcerata lunedì scorso (era detenuta a Castrovillari da due anni e 6 mesi, dopo i primi dieci mesi trascorsi a Rebibbia) ha ottenuto oggi l’asilo politico. Corbelli aveva ricevuto per primo la notizia della libertà di Kate, questo pomeriggio, quando lo aveva chiamato mentre era ancora al Cie di Roma. “Kate mi ha appena chiamato di nuovo. Ho di nuovo parlato con lei. Mi ha comunicato la notizia della concessione dell’asilo politico. Era felicissima. Mi ha ringraziato piangendo. Ieri era invece presa dallo sconforto, subito dopo il suo arrivo al Cie di Roma. Era triste e piangeva, poco fa mi ha manifestato tutta la sua felicità. Non pensava che l’asilo sarebbe arrivato così presto. Era pronta ad andare in una struttura religiosa sino al 19 ottobre, data che era sta fissata per l’udienza al Tribunale di sorveglianza di Roma per giudicare sulla sua richiesta di asilo politico in Italia. Sono felicissimo. Aspetto di incontrarla di nuovo per parlare del suo futuro in Italia”. La giovane nigeriana di 34 anni era detenuta nel carcere di Castrovillari (dove ha finito di scontare una condanna a quattro anni e quattro mesi, per detenzione di una piccola quantità di droga, rinvenuta durante una perquisizione in un appartamento che la ragazza divideva a Roma, dove lavorava come badante, con altre tre sue connazionali: reato che la ragazza ha sempre con forza ribadito di non avere mai commesso), ha chiesto asilo politico per poter restare in Italia (dove si trova da dieci anni, con regolare permesso di soggiorno) e non essere espulsa per evitare, nel suo Paese, il patibolo, la lapidazione e la morte per il suo rifiuto (per questo è stata anche ripudiata dalla sua famiglia) di sposare una persona molto più grande di lei (che non ama) e di non volersi convertire (lei che è cristiana) alla religione musulmana.

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